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U.iA NOT ,\ O' ARCHIVIO SULLE MISSIONI Lisbona, _primo marzo 1688. - Lettera de~Nunzio di· Portogallo alla Segreteria di Stato. Arch. Vat., Nunz~ Portogallo, 44, ff. 73-74, origin. Nell'ultima udienza, che la Maestà del Re si compiacque di · darmi, non ebbi occasione alcuna d'entrare nel discorso delle pen– denze, che questa Corona ha in codesta Corte, intorno la nomina– zione ae' vescovadi nell' Indie, e le altre controversie spettanti alle missioni, mentre S. Maestà non ne dette alcun motivo, nè io sti– mài, nè stimo a proposito di dovere essere il primo a motivare questa materia, mentre più volte_ mi _ha rimesso ad alcuni di questi ministri, e se bene nessuno d'essi si è lasciato vedere da me per quest'effetto, nè ha fatto alcuna instanza di parlarmi sopra tale proposito, come :con altre inie ho rappresentato a Vostra Eminenza, parmi di doverle ora participare che. essendo venuto da me il se– gretario Rocco Montero, per le mani del quale passano le materie che qui chipmano · dell' inconfidenza, et è in molta stima appresso Sua Maestà, entrò, e ·si diffuse sopra le medesime pendenze, esa– gerando non solamente il diritto, e il jus di Sua Maestà sopra le nominationi, e missioni, ma rimostrandolo, per via di alcuni de motivi allegati nella scrittura fatta già presentare, in nume della Maestà Sua, a Sua Santità, negli anni passati, dal suo ambascia– tore. In quest'occasione, io- non lasciai di valermi delle notizie, e risposte, che havevo potuto ritrarre dal foglio e dall'informazione, che ultimamente mi fu trasmessa da Vostra Eminenza sopra questa materia, e se bene, come l'Eminenza Vostra può facilmente credere, egli non le ammetteva, nè 0 si arrendeva ad approvarle. per esclusive, e per destruttive del jus del re, confessava, però, che erano perti– nenti, e parve che dicesse che io toccavo quei punti, che, in ~imile materia, si potevano toccare. Egli replicò più volte che non era entrato ia questa materia, nè per ordine d'alcuno, nè in qualità di ministro, ma per titolo di I conversazione, benchè non haverebbe _lasciato di riferire a Sua Maestà il suggetto, che era risultato dalla sua visita. A ciò risposi ·che lo pregavo d'assicurare la Maestà Sua del desiderio che haveva sempre Sua Santità di compiacerle in tutto quello, che le sarà pqssibile; che io, in questa parte, potevo, e dovevo, per debito del mio ministerio, per mezzo suo assicurar-– cela, non solo perchè replicatamente, anzi continuamente l'Eminenza Vostra, in nome di Sua Santità, me ne accerta, ma che in tempo
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