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UNA NOTA D'ARCHIVIO SULLE MISSIONI oggetto di far conoscere costi l' intenzione di questa Corte· sopra tal e~er~ente: tendendo al medesimo fine la difficultà promossa dal missionarii, ma gl' altri m1ss10narii ancora che non sono vescovi, dicendole che !;. A. non dvveria permetterne veruno jn quelle parti, se non passando per Portogallo, et esa_minando le loro facoltà e t>revi; concludendo in fine. che quanti missionarii vanno in quello stato sono tante spie ai Roma, parlando con que– sti proprii termini. S. A. ha mandato il Segretario di Stato- a· leggermi detta lettera, perchè ha stimato bene che io abbia notizia de mali che si pretende faccino i missionarii. Io ho sentito la lettura che me n' ha fatto il Segretario di Stato, e ·per rispondere a quello che I' arcivescO\m dice che i missionarii sono· spie di Roma, le ho detto che si preggeranno molto d'essere nominati con tal nome, e che io ancora era spia di Roma, ma che però niuno di noi voleva acquistare un stato temporale alla Sede Apostolica nè neli' India, nè in Portogallo, ma che ci bastava di coltivare la, vigna del Signo.re, et emt ndar~ dove si poteva, e riferire a Sua Santità i difetti dello stato spirituale che non si potevano emendare· con le nostre forze. Nel resto, ho detto che non haveva informazione veruna, e che l'ambasciatore di S. A. potrebbe rappresentare il tutto a Sua Santità, che havendo nece~sità di emendazione gle l' haveria ap– portata. Quello che di più notabile in detta lettera ho notato, mentre la leg– geva, è stato che un vescovo di Beritto francese, il quale vive ~n Siam, turbava molto la giurisdizione spirituale ordinaria di Malacca, perchè in alcuni luoghi sottoposti a dett3: diocesi, dove vivono portoghesi, o altri christiani, ~mpediva detto vescovo, in vigore delle sue facoltà, a vicari i curati deputati. o dal capi– tolo di Malacca o da quello di Goa iure primatiali, il che non si spiegava bene in detta lettera, l'esercitare la cura dell' anime, il che pareva ali' arcivescovo tanto più mal fatto quanto che dette popolazioni, nelle quali sono deputati i d~tti curati, per la maggior parte riconoscono per suo prencipe temporale il re di Portogallo, confirmandosi il loro capitano dal vice-re dell'India. , Secondariamente, diceva l'arcivescovo che in Meliapor era un missionario il quale prohibisce jl culto dell' imagini, e fa accdsare li cattolici con li here– tici, mandando per te~imonianza di ciò una lettera di un portoghese che vive in vicinanza di ddta città di Meliapor. Per terzo, parla d'altro missionario che sta in Cochim turbando notabil– mente la sua giurisdizzione primaziale, e sopra ciò la stima molto che Sua Santità non voglia confirmare il vescovo di Cochim, il qual~ quando non ser– visse in quella diocesi, suppone sii necessario al governo di · Goa, perchè per I' erezzione di quel vescovato, in caso che muoia l'arcivescovo di Goa, suc– cede il vescovo di Cochim nel gpverno di Goa, sino che resti provista d'altro arcivescovo la chiesa. · Doppò havermi i Segretar;o di Stato letto detta lettera, della ouale sup– pose che si manderia copia costi ali' ambasciatore, s'è largamente diffuso in perorare sopra che Sua Santitài non doveria tralasciare di cofirmare i vescovi nominati da S. A. nel,' India Ofientale, perchè da essa confirmazione depende il bene della christianità e del regno, stante che quei popoli, vedendo che Sua Santità non vuole confirmare quei vescovi, pigliano motivo di disistimare la nazione portoghese, che, per altro, è amata più degl' olandesi, e che essendo

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