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LA FORMAZIONE PERMANENTE versi contesti, dovrebbero avere la preoccupazione di ben definire il ruolo e la competenza dell'autorita, sempre nel rispetto delle co– stituzioni" (n. 51). 4 º. infine, nel progetto comunitario si indicano i tempi e il modo delle verifiche da fare per vedere il grado di applicazione e i risultati concreti e misurabili e constatare la credibilita dei nostri progetti e la collaborazione pratica con lo Spirito santo che ci ispiro le cose da fare nella prograrnmazione, ecc. e) Altre modalita formative di sostegno Per rendere possibile e mantenere viva la formazione per– manente e lo spirito di apprendimento e di crescita ad essa necessari, tanto del religioso singolo come dei gruppi, sono state propugnate altre modalita formative di sopporto chiamate vol– garmente "corsi di formazione permanente", "seminari di gn1p– po", "settimane di formazione", ecc. Queste modalita formative o "periodo piu intenso di pre– ghiera, di riflessione e di studio" (cos'i. li definiva Giovanni Paolo II in un discorso ai Provinciali Cappuccini di Italia, 1.3.1984), o "momenti privilegiati" anche se piu cornuni e prestabiliti" (Pastores daba vobis, n.80) sono necessari non solo per l'aggiornamento che e una modalita della forrnazione permanente, ma soprattut– to perché preparano per la vera formazione permanente che si sviluppa, come lo abbiamo ripetuto tante volte, nella vita quoti– diana. Tale preparazione si realizza, se i corsi di formazione permanente hanno come obiettivo di: a) far prendere coscienza di cio che comporta la formazione nella vita di ciascuno; b) aiutare nella nuova dinamica della vita spirituale e cultu– rale del mondo e della Chiesa; c) mettere in atto - in un modo rinnovato e forte - le assi portanti di tutta la fonnazione attuale, cioe: istruzione, interioriz– zazione e vita di gruppo" 58 • 58 A. LAITA, Rapporto tra fonnazione pennanente e Consiglio plenario del– l'Ordine. Il V CPO in prospettiva di fonnazione pennanente in L'Italia francescana 61 (1986)164. 45

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