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LA FORMAZIONE PERMANENTE "si esporrebbe a gravi rischi: quello di rinchiudersi in piccoli o grandi problemi personali o locali, mortificando persone o soffo– cando comunita, se si estranea dalla vita del territorio e di quella della Chiesa; e quello, sul versante opposto, di diluire e persino di perdere l'identita carisrnatica e spirituale del proprio Istituto, se si privilegia la propria presenza e appartenenza al tessuto sociale, culturale e religioso circostante" 42 • Per questo il Papa in ve ha chiamato tutti i consacrati a essere attenti a tali pericoli 43 • 2º. La FP si sviluppa durante tutta la vita della persona e in tutte le sue fasi e circostanze a) Il principio Questo 2ª postulato o principio della formazione perma– nente e chiara nella teoria ed e bene accolto in tutti i documenti. Giovanní Paolo II in ve lo riassume cosi: "Nessuno puo esimersi dall'applicarsi alla propria crescita umana e religiosa; cosl come nessuno puo presumere di sé e gestire la propria vita con autosufficienza. Nessuna fase della vita puo considerarsi tanto sicura e fervorosa da cscludere l'opportunita di specifiche atten– zioni per garantire la perseveranza nella fedelta, cosi come non esiste eta che possa vedere esaurita la maturazione della perso– na" (n. 69,109,93). Questo postulato fa dire al Papa: "C'e una giovinezza dello spirito che permane nel tempo: essa si collega col fatto che l'individuo cerca e trova ad ogni ciclo vitale un compito diverso da svolgere, un modo specifico d'essere, di ser– vire e d'amare". A partire del documento Direttive sulla formazione che indi– ca cinque "tappe significative" nella vita del religioso (cf. n.70), gli autori e i documenti 44 specificano diverse fasi da tenere in conto nella formazione della persona consacrata. E soprattutto 42 MIDALI, 265. 43 Cfr. ven. 49,56,80, 98. 44 Cfr Piano genera.le di FP dei Frati Minori Cappuccini, n. 30; Progetto fonnativo dei Frati Minori Cappuccini italiani, art. 18; e altri. 31