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L 1 ORDINE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI, UNA FRATERNITA - 89, 2. «Le nostre fraternita non limitino la loro carita tra le pareti della casa, anzi, secondo la fisionomía propria di ciascu– na, si aprano, piuttosto, con evangelica sollecitudine alle neces– sita degli uomini». - 96, 2. «Anche san Francesco volle che si ricevesse con benevolenza chiunque giungesse alle nostre case; accogliamo, percio, tutti, specialmente gli afflitti e gli sventurati, con la mas– sima carita, aiutandoli nelle loro necessita». - 98,2. «San Francesco...rimase tuttavia nel mondo e volle che anche la sua fraternita vivesse e operasse tra gli uomini...» - 98,3. «Percio, anche noi, resi partecipi della sua missione, viviamo in mezzo al mondo come lievito evangelico, in modo che gli uomini, vedendo la nostra vita fraterna vissuta nello spirito delle beatitudini, si rendano conto che e gia cominciato in mezzo a loro il regno di Dio». Risolte le due questioni previe, vediamo ora H problema in sé, nella realta concreta. Passi da dare nella soluzione del problema Per poter parlare oggi dei Cappuccini «frati del popolo» - tenendo conto della storia passata e dei testi legislativi attuali - mi pare si debba seguire questo «iter»: 1° passo: Affrontare con decisione e allo stesso tempo con serenita la verita riguardo aquesto tema, cioe si deve domandare ogni provincia, ogni fraternita locale e ogni frate se: a) sono veramente hic et nunc «frati del popolo». E perché? - Perché la gente semplice ci ritiene come «i suoi frati», poiché percepisce davvero la nostra fratellanza?. - Perché noi stessi ci sentiamo veri fratelli del popolo e come tali siamo vicini alle genti popolari «di parola e con opere»? ; o per il contrario: b) non sono per nulla o solo in parte. E perché ? Di questo ultimo parere sembra di essere Fr. Dino Dozzi, gia 67
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