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L 1 ORDINE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI, UNA FRATERNITÁ Chi e il «frate del popolo»: Se guardiamo le fonti «legislative» e chiaro che debbono essere «frati del popolo» tutti e ognuno dei Cappuccini. E la ragione e che tutti i Frati Cappuccini sono invitati e spronati dalle Costituzioni non solo ad amare tutti gli uomini, special– mente le dassi popolari o poveri, ma anche a vivere in mezzo ad essi. Si tratta della "fraternita ad extra" che forma parte costitutiva del nostro essere e che noi abbiamo sviluppato lungo questa seconda parte. Infatti - testimone e la storia -, non era il singolo solo ad essere «frate del popolo», ma tutti i Cappuccini e í loro conventi o case. In primo luogo, erano i superiori e i frati: in quanto che accettavano le genti come fratelli e sorelle; pregavano per loro; avevano conto dei bisogni dei poveri; li servivano in mille modi (indicati sopra) ognuno con il proprio carisma; In secando luogo, erano aperti per il popolo anche i luoghi/ conventi, giacché vi si potevano seppellire i morti «poveri»; accogliere i forestieri; dare il cibo; offrire un luogo, ecc. Nelle Cronache appare chiaramente che erano i diversi frati, ognuno con le proprie doti, ad essere in mezzo al popolo e a servirlo. Indicano pero anche la portineria del convento come luogo d'incontro con il popolo, ecc. Ma dove troviamo la questione risolta a favore della fraternita come insieme e non del singolo frate e nel Manzoni. Nel roman– zo «I Promessi sposi» troviamo i Cappuccini «Frati del popolo», ognuno pero e frate del popolo facendo per esso secondo la grazia ricevuta dal Signare. Lo dice il Lexicon capuccinum par– lando del Manzoni: - «humillimae plebis patrocinium et defensio adversus potentium iniurias quibus pauperes sunt obnoxii, ut patet in P. Chistophoro»; - «heroica deditio in caritatis et misericordiae oficiis praestandis aegrotanti cuilibet infirmo, etiam pestifera contagione vexato, quod aperte ostendunt Patres Felix Casati et Michael Pozzobonelli una cum supradicto Patre Christophoro»; 65