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L 1 ORDINE DEI FRATI MINORI CAPPUCC!NI, UNA FRATERNJTA quale non si decideva nulla, chieder l'elemosina per tutto, e farla a tutti quelli che la chiedevano al convento, a tutto era avvezzo un Cappuccino. Andando per la strada, poteva ugualmente ab– battersi in un principe che gli baciasse riverentemente la punta del cordone, o in una brigata di ragazzacci che, fingendo d'esser alle mani tra loro, gl'inzaccherassero la barba di fango. La parola "frate" veniva, in que' tempi, proferita col piu gran rispetto, e col piu amaro disprezzo: e i Cappuccini, forse piu d'ogni altr'Ordine, eran oggetto de' due opposti sentimenti, e provavano le due opposte fortune; perché, non possedendo nul– la, portando un abito piu stranamente diverso dal comune, fa– cendo piu aperta professione d'umilta, s'esponevan piu da vid– no alla venerazione e al vilipendio che queste cose possono atti– rare de' diversi umori, e dal diverso pensare degli uomini» 119 • Riflessione sui dati. Riflettendo su questi dati possiamo individuare alcune motivazioni sul «Cappuccino,. frate del popolo», che possono interessarci anche a noi per il nostro tempo. Ecco le principali: r: Jl Cappuccino e frate del popolo nei primi tempi a motivo della sua vita. La vita dei primi Cappuccini s'andava edificando in fedelta al Padre san Francesco e alle intenzioni della Riforma ratificate nelle Costituzioni. Di conseguenza, si trattava di: - Un vivere «ad intra» e «ad extra» che si assomigliava al popolo, alle classi popolari. D'una maniera splendida nella sua simplicita lo dice il Lexicon Capuccinum, (Romae-1951), ad verbum «Folklore Capuccinum». Comincia per definire cos'e folklore: «Folklore, dice, seu populi dottrina (demopsycologia) designat populares traditiones, mores, legendas, dicta, proverbia 119 Cfr. C. CARGNONI, o.e. p. XLs; lLARINO DA MILANO, Carisma della Riforrna e l'autoritii gerarchica, in La vita dei frati Cappuccini, ripensata nel 450º anniver– sario della loro rifotma, Roma 1978, p. 44ss). 61

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