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AURF.l.10 UUTA e dico che, quando venni a pormi quest'abito benedetto in dosso e che io vidi tanta carita e cosi fatta allegrezza e fratellanza tale, mi parve tra gli angeli entrare in paradisso; e n'ebbi contento tale e tanto che ben spesso ne lagrimai di dolcezza... E non solo con gli amalati, ma eziandio fra essi essendo sani, si levavano, si pub dire, il cibo dalla bocea, e li davano con ogni carita e santa importunita al suo fratello, dicendo luí averne maggior bisogno che esso. E, per dirlo in una parola, era fra loro una carita inestimabile» 112 • Ancora un'altra testimonianza insiste: «Tanto si godevano della conversazione dell'uno e dell'altro che quando erano fuori dei luoghi ne sentivano grande amaritudine» 113 • Con queste testimonianze e con quanto abbiamo accennato parlando dei testi delle Costituzioni possiamo individuare i tratti della fraternita in quanto riguarda la convivenza. Era una fratemita: - vissuta con: famigliarita; semplicita; cordialita; spontanei– ta; allegria ...; - costruita attraverso la conversazione («dialogo fraterno», diciamo oggi); e la correzione fraterna (il «coram fratribus» del– le Costituzioni). E tutto cío vissuto e realizzato in uno stile di vita fraterna pavera, austera e penitente, regolato dalle Costituzioni: stile for– te e quasi eroico in quelle di Albacina; piu equilibrato, ma radi– cale anche, in quelle di Roma. e) In quanto alla Comunione nel lavoro/missione. Il 3º spazio o fattore dove si concretizza la vita di fraternita e il lavoro/missione, prima in casa e, poi, fuori, in mezzo agli uomini, soprattutto i poveri e ammalati. Dicevo nella prima parte parlando di questa comunione che non sara possibile senza una generosa disponibilita e collabora– zione. 56 112 / Frati Cappuccini, II, 2797. 113 Bella e santa ...II, 457. Op. 220

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