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AURELIO L~ITA Per motivi di chiarezza divido la riflessione in due punti: 1 º: La vita di fraternita ad intra. 2º: La vita di fraternita ad extra, cioe Frati del popolo. 1) La vita di fraternita ad intra nei prirni Cappuccini. Da quanto abbiamo visto nei dati di questa seconda parte che riguarda i primi Cappuccini e tenendo presenti gli spazi o settori dove viviamo nella pratica quotidiana la fraternita evan– gelica, cioe la comunione nello Spirito, la comunione nella con– ,rivenza e la comunione nel lavoro/missione, si deduce: a) In quanto alla comunione nello Spirito: I primi Cappuccini si sentivano: a) una famiglia di fratelli spirituali, una «confraternita» (dice i1 testo di Albacina n. 1) riunita nel nome del Signore (Cost 1536, n. 139). «Il nome del Signore era il punto d'incon– tro dei frati, il vincolo effettivo che li riuniva e li consolidava nella vita di fratemita» 99 • Il Colpetrazzo dice: ,<E quando venivano i frati al luogo, come li scoprivano, con grande voce 6'Tidavano tre volte: "Gesu! E i frati del luogo rispondevano rnedesimamente: Gesu! E spesse volte gli andavano incontro e si abbracciavano con tanta tenerezza che molte volte, per le lacrime, stavano per buon spazio abbracciati senza dirsi parola nessuna... "» wo; b) espressioni di questa fede nel Signore Gesu che li riuniva e li consolidava come fratelli erano: lª: la preghiera liturgica e la preghiera di contemplazione, con ampi spazi di tempo (4 ore secondo Albacina; 2 secando le Cost. del 1536). Per di piu, la novita o meglio il rafforzamento della vita attiva veniva proposta come conseguenza della «fonte e for– za motrice (che) doveva essere proprio la vita contemplativa 101 ». E questa non era una forma di sacro egoismo. Dice Paolo da 52 99 F. S. ToPPI, Sussidio n.16, l Frati Cappuccini, p. 9. 'ºº l Frati Cappucci.ní, II, n. 2818 !Ol Cfr. ISIDORO DA V., l. c., p. 78
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