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AURELIO LAITA 1°. - Costituzioni di Albacina. 2°. - Costituzioni di S. Eufemia, Roma 1536. 3º. - I primi Cronisti dell'Ordine. 4º. - Alcuni altri scritti dei primordi. 1. Costituzioni di Albacina. Nonostante che si e scritto che nelle Costituzioni di Albacina c'e «un'altra assenza...quella della fratemita e delle opere di assi– stenza caritativa ai poveri e ai sofferenti» 72 possiamo dire che studiando bene tutto il testo, ci si accorge che non esiste tale assenza almeno nella sua totalita, come vedremo immediatamente. La fratemita evangelica vissuta sullo stile di Francesco d'Assisi, l'abbiamo detto nella prima parte di questo studio, com– portava non solo sviluppare relazioni frateme interpersonali, ma anche: - portare il nome di fratemita e fratelli, e un comportamento corrispondente; - mettere in comune quanto uno ha e tiene; - pregare insieme e inserire la vita contemplativa nella strut- tura comunitaria (Regala degli eremi); - vivere comunitariamente una vita austera, penitente, pove– ra; - confessare i propri peccati; - estendere la vita di carita verso gli uomini, soprattutto i poveri. Ebbene, noi possiamo individuare - leggendo il testo - tutti questi elementi nelle Costituzioni di Albacina. Certo, non tutti nella stessa misura, perché ormai si conosce bene il carat– tere e le intenzioni dei frati estensori del testo, in particolare di fra Ludovico da Fossombrone, che, da una parte, volevano sot– tolineare il ritiro e la vita contemplativa e, dall'altra, non preten– devano regolare tutto, ma il necessario. 72 cfr I Frati Cappuccini, I, p. 175 38

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