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AURELIO lAITA 3 Compagni nn. 41 - 45 (riassunto). «41. Molte persone, vedendo i frati sereni nelle tribolazioni, alacri e devoti nella preghiera, non avere né ricevere denaro, colti– vare tra loro amare fraterno, da cui si riconosceva che erano vera– mente discepoli del Signare, impressionate e dispiaciute, venivano da loro, e domandavano scusa delle offese fatte. Essi perdonavano di cuore, dicendo: "Jl Signare vi perdoni", e davano consigli utili alla loro salvezza.... Un giorno che due frati camminavano insieme, si imbattero– no in un pazza, che. si mise a lanciare delle pietre contra di loro. Uno di essi, vedendo che le pietre erano dirette contra il compa– gno, subito gli si mise davanti, preferendo essere colpito luí al posta del fratello. Tale era l'amore reciproco che li infiammava, e cosz sinceramente erano pronti a dare la vita l' uno per l'altro. Profondamente wnili e maturi nella carita, ognuno nutriva per il fratello i sentimenti che si hanno verso un padre o signa- re....... ». Anonimo Perugino nn. 25 - 29 (riassunto). «25. Quando si rivedevano, erano talmente inondati di giocondita e gaudio spirituale, che non ricordavano piü le avversi– ta subtte e non facevano caso della loro dura poverta. Ogni giorno erano solleciti nel pregare e nel lavorare con le loro mani, onde spazzare via ogni forma di oziosita nemica del– l'anima. Nella notte si levavano, secando il detto del salmista: a mezzanotte io sorgevo a lodare il Signare, e si consacravano al– l'orazione devotamente, commovendosi fino alle lacrime. Si volevano bene l'uno l'altro con affetto profondo... tanto ardeva in essi il fuoco della carita, che avrebbero volentieri dato la vita l'un per l'altro, proprio come l'avrebbero data per il nome del Signare nostro Gesu Cristo... » «26.... Trasfigurati dalla carita e dall'umilta, ciascuno riveriva l'altro come fa un servo col suo padrone.... » «27. Se per caso uno pronunciava parola che potesse dispiace– re all'altro, ne provava tale rimorso, da non aver pace finché non avesse chiesto scusa... » «30... Erano sempre pieni di gioia, perché nulla avevano che li 26
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