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AURELIO LAITA nelle sue lettere circolari n.9 del 2.2. 92 e n.11 del 2.2.97. In quest'ultima, parte Fra John dalla dichiarazione del papa G. Paolo II: «Codesto Ordine religioso costituisce dunque una fratemita» 187 , e afferma al n.2: «La fratemita evangelica defini– sce la nostra vocazione cappuccina»; e non solo, ma anche, al n.3: «la fratemita evangelica definisce la nostra presenza nel mondo». 3ª: Due sottolineature fondamentali nella nostra vita di fraternita. Si tratta di una questione moho cara alle Costituzioni. Infat– ti gia abbiamo accennato che le attuali Costituzioni dei Frati Minori Cappuccini mettono al centro il fratello e danno un'im– portanza grande alla fratemita locale. Vediamo di complemen– tare un po' ambedue le realta con la seguente riflessione. Il fratello: Al centro della fratemita deve essere sempre la persona del fratello. Da qui l'obbligo di promuovere e assicurare pero persone adulte mature (cioe che vanno maturando), non solo come persone, ma come persone «religiose» che prima «sono» e poi «fanno», e come persone membri di una comunita e percio essenzialmente aperte agli altri e mai individualiste o arbitrarle o personaliste che, spinte dal loro egoísmo, rivendica– no una falsa autonomía e individualita 188 • La fraternita: Le persone convocate formano un gruppo nel quale camminano insieme e vivono da fratelli. Questo gruppo ha la propria identita e di conseguenza le sue stmtture, il suo ritmo, le sue leggi di formazione e di crescita «integrale», la sua missione. E per questo che e del tutto necessario un progetto comuni– tario per integrare tutti questi elementi e soprattutto per inte- 187 Lettera del 18 settembre,1996. 188 cfr. FRANCISCO IGLESIAS, Vita fraterna in comune, Informationes SCRIS, 1990, p. 214s; Lettere programmatiche n. 2, 1 nov. 1982 4,1; n. 4, 2 febbraio 1989, 2.2.d. 104

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