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NOTITIAE SPARSAE ET TEXTUS INEDITI 51 soccorso; dall'accettare, come si e detto, quelle pene che si dovevano all'anime purganti, del che quando veniva richiesta dal Signore ri– spondeva: Signare, eccomi pronta a quante pene a Voi piace. Vorrei liberare non solo queste anime, ma tutto il purgatorio. 14. - La fennezza della sua f e d e scorgevasi nella stima che aveva dell'effieaeia e preziosita de sacramenti, experimentando, come ella diceva, nella penitenza un'interiore lavanda nel sangue del suo Signore; e pero sernpre si mostrava sitibonda di spesso ricevere l'as– soluzione sacramentale. E nel sacramento dell'eucaristia sentivasi quasi tutta ravvivare da si sacro convito. Aveva aneora una gran fede e faceva gran stima llelle indulgenze e della dignita sacerdotale, portando un profondissimo rispetto ai sacerdoti e a confessori, ricevendoli, al dir di lei, come vice Dii. [La f ti m ti di s n 11 tita] 15. - Che se volessimo riconoscere la santita di questa buona serva di Dio dall' o p i n i o n e e b u o n e o n ce t to che se ne aveva aneo in vita, argomento se bene extrinseco, piu o meno valido e auto– revole secando la qualita e moltitudine delle persone che in una opi– nione concorrono, si vedra molto avanti esser giunta 82 • Ella era in stima altissima nella Citta di Castello, quale nelle necessita maggiori, si pri– vate che comuni, ad essa ricorreva provandone sovente le grazie desi– derate. In simile stima era appresso le citta e terre eirconvicine, eome Perugia, Cortona, Urbino, la nobil Terra di Castiglione Fiorentino, Bologna, Napoli, Avignone e Roma stessa 8 ", i de cui Principi e Grandi hanno scritto piu volte a Suor Veronica per implorare da lei preghiere appresso l' Altissimo 8 ·'. Finalmente per nominare i pcrsonaggi in particolare, oltre i ve– seovi e prelati, bisogna ( ?) dire che la Gran Principessa di Toscana ritornando da Loreto alla sua Metropoli". nel passare che fece da Citta di Castello, prima di seendere alla casa del cavaliere che cbbe l'onore di eonoscerla, ando a dirittura col breve pontificio a vederla e parlare alla detta Serva di Dio. se Haud pauca huius famae sanctitatis tc,stimonia refPruntur a Philippo Maria SALVATOIU, op. cit., 280ss. 83 l'raefatus biographus Philippus Maria Salvatori has civitates non memo– rat, dum Longinus alias rPcenset: « Inoltrossi ne' paesi anche lontani soggetti a principi e signori d'alto dominio, come Napoli, Milano, Genova, v,,nezia e quasi tutta !'Italia ». Cf. Brieve ristrettn, ñíl, 84 Imperator Carolus VI pi-ecibus servae Dei Veronicae tribuit herPdt'm quem hahuit (qui paulo post obiit). atque ministrum generalem O.F.M.Cap. Michaelem 1\ngelun1 a Ragusa aula1n irnJK'rialcn1 visitante111 rogavit ut suun1 gratu111 anin1um famulae Dei patefaceret. Cf. Filippo Maria SALVAT0RI, op. l"it., 28:l. Quod profecto laudatus praesul facere potuit, nam mense octobri an. 1718, Tifernum visitavit et VPronicam allocutus est. Cf. MariP DE VILI,EllMONT, Ste Véronique Oinliani et le l'ere llfichel Angelo de Raguse, in FJtud.Franc. 20(1!)08) 170-176. 85 Princeps femina Bavariae Violante nuncupata, norus Cosmi III magni Etru– riae ducis, monasterium capurcinarum visitavit anno 1714, dum e perPgrinatione Lauretana rediret. Cf. Filippo Maria SALVAT0RI, op. cit., 282; GIOV. GIACOMO ROMANO, Vita delln ·venerabile ser·va di Dio., 159s.
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