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30 MELCHIOR A POBLADURA mio cuore tutti gl'istromenti della sua passione 40 • E dall'altro giorno– in qua, che io gli dissi che mi pareva haver veduto il Signore con quello seudo da guerra in mano, e che in esso vi era scolpito tutta la sua pas– sione, e che mi accennava di volerlo porre nel mio cuore; io da quel punto in qua ho provate pene grandi nel cuore. Non ho volsuto dire niente, stante che pensavo fosse mía imaginazione; ma come si sía, io non mi fido di me, ne di quello che vado sentendo. Se e imaginazione o, altro, non lo so. 4. - Sento un dolore cosi grande nel cuore che a [73] volta a volta pare che mi pigli male e tutto quello che faccio mi serve di gran pena; pero non lascio niente, ne fatiche ne il lavoro. Ma mi creda, Pa– dre, che io non so come mi stia in piedi. Sia lodato il Signore. Tutto e poco e niente per suo amore. Son contenta di fare la sua santissima vo– lanta, e la brama et il desiderio del patire I'ho sempre piu. Non so cosa sia. Se io ho qualche consolazione, ogni poco pare che sia assai. Ma in quanto al patire ha questo di proprio che sempre da piu sete; mai pare che sia abastanza; sempre si gridarebbe: Sitio, sitio. 5. - Io adesso non dico niente per non trasgredire alla sua obe– dienza. Del resto mi vengono quell'impeti et accendimenti [74] che al– tro non chiederei che pene e tormenti. E se non fosse l'obedienza, farreí tutte le sorti di penitenza, bensi che con tutto non le faccia, l'istessa privazione mi serve di pena. Sia benedetto Giesu. Altro non voglio che la sua santissima volonta. 6. - Altro non dico. Prostrata a' suoi piedi gli domando la sua be– nedizione. E per carita non si scordi di me in tutte le sue orazioni e sagrifizij ; et io gli prometto fare il simile per lei nelle mie benché fretl,"!e orazioni. Ho questa intenzione che sempre ne sia a parte. E mi perdoni se gli avessi dato qualche male esempio. E sopra tutto gli sia in cuore la povera anima mia, perche di gia V. R. [75] sa benissimo il bisogno– che ho. Resto. Laus Deo 41 • [EPILOGO] L'anno di nostra salute 17'27. Brieve ragguaglio d'alcune co– se di suor Veronica Capp1wcina m.orta in Cittcl di Castello lí 9 Lu.,., glío m.ille settecento 27. [76] Morta suor Veronica, al secolo chiamata Orsola Giuliani, all'ore sette e mezza,. doppo penosissima malattia d'accidente apopletico, e dopo sua morte fu aperto il di lei cadavere dal chirurgo e vi fu trovato nel di lei cuore scolpita la passione di Giesu Cristo con una bandiera biaEca, ove erano scritte due lettere J M signifi– canti J esus Maria. Et altre lettere significanti le virtu praticate dalla medesima, come O= Obedienza, P = Poverta, C = Charita, P = Penitenza, V=Vmilta, V=Virtu di • 0 De impressione instrumentorum passionis Christi in corde Veronicae Giulia– ni cf. infra notas 53-54. 41 Mox post haec verba in codice reperitur delineatio cordis cum litteris et instrumentis, quae sequente relatione enucleantur. Idcirco patet additamentum post obitum servae Dei scriptum esse.

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