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NOTITIAE SPARSAE ET TEXTUS INEDITI 27 gnore per me e per tutto il mondo. In questo mi sono sentita un poco piu rinforzare; ma il tentatore mi dava piu fiere battaglie. Altro non [61] dicevo: Mio Dio, siate benedetto. Altro non voglio che il vostro santo volere. 4. - Ho avuto poi quella aridita e desolazione. In quel punto mi pare di provare agonia di morte. Sia lodato Giesu. Per suo amore il tutto e poco. 5. - Questa mattina nella santissima communione mi e parso che il Signore mi abbia confermato che mi vuole fare pigliare il possesso del patire, che sia a tutto preparata. Eccoli che gli dico tutto. E prostrata a' suoi piedi domando la sua benedizione. XIII 1. Ripugnanza a scrivere. - 2. Terne assai in¡¡annarsi. - 3. Le visioni. - 4. La grandezza di Dio e il proprio niente. - 5. Resoconto de la settirnana. - 6. « Penso siano mie immaginazioni ». l. - Laus Deo. Gia che non posso trattenermi al confessionario per non dare da dire alla communita, diro qualche cosa con la penna, come sin hora ho fatto, benche vi senta assai ripugnanza. 2. - Ora io vivo con [62] un poco di pena, stante che piu che mai mi vengono cose d'inganni; e tanto piu lo vedo, perché vedo che non posso obbedire, benche io per mia parte faccio quanto mai posso, ma sem– pre mi sento dire: « Fa pure l'obedienza. Ma io la coglio a mio modo; ti voglio per la strada che significato ti ho; dillo al confessore da mia parte; e poi rimetti al suo volere, che io accommodaro tutto ». Queste proposte e ispirazioni interne che sento, nel principio mi fanno qualche terrore, che dubito assai che siano operazioni del demonio e propria mia volonta e impressione. Ma in un subito mi sento tutta quietata e generosa di fare tutto, se l'obedienza vuole, di questo che ho parlato fin hora. Ho volsuto dire sopra il [63] il mangiare, il quale sempre mi si rende piu difficultoso. Ma sia benedetto Iddio. Sono contenta di tutto e l'obedienza la faccio tanto volentieri, che se per essa dovesse costarmi la vita, tanto l'ho a caro. 3. - In quanto poi alle visioni, sa Dio quanto di c10 mi sono ram– maricata, perché tali cose sempre mi hanno fatto stare con timore che non fossero cose buone, ma diaboliche, e propria imaginazione. Ora io vorrei obedire anche in questo a V. R. e mi raccommando quanto mai posso al Signore che tutto cio allontani da me, ma solo la santa umilta faccia che si radichi da dovero nel mio cuore. E pure non so cosa sia; con mio gran rossore gli dico che quasi ogni giorno, e pure la notte, sempre me ne vengono qualche d'una, e [64] pare che nell'istesso

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