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20 MELCHIOR A POBLADURA cosi orrendo che parevami pigliasse un gran male; ed a volta a volta mí toglieva il respiro, come soffogamento tale che con gran pena lo potevo superare. Sía lodato Iddio. Tutto e poco per suo amore. 3. - Questa notte vi e stato un non so che di particolare. Non he► tempo di scrivere; ma se oggi V. R. vi verra, gli diro tutto a bocea; ma se puole per amor di Dio venga per tempo, accio io habbía tempo di dirgli alcune cose. Ora non dico altro... Beneditemi. VIII 1. Timare d'essM·e ingannata. - 2. Tentazion-i del ne-mico e brama di p<Ltimenti. - 3. « Vi offerisco l'obbedienz<L invece della penitenza ». - 4. lnvitazione <Ld <Lbita,re ne[ costato di Gesu. - 5. Un r(l,p-imento con nuova unione. - 6. Il =ngiare. - 7. Altre cose cla =nifestare. Le croci e patirnenti sono gioie e sono contenti. 1. - Laus Deo. Vengo con queste righe a significarli quanto passa nel mio interno, accio possa meglio conoscere se vi e inganno, come io di cio sempre ne temo. E pero con tutto che sento ripugnanza in riferire ed anche in scrivere, cercara di vincermi e dirgli tutto, perche il suo modo di guidarmi e darmi la negativa in tutto, [mi da] animo di ve– nirci con piu confidenza. 2. - Ora gli dico che questa notte sono stata assai travagliata dalle mie solite tentazioni. Parevamí che la nostra cella fusse diventata un inferno; da per tutto vi vedevo demonij, li quali tutti mi davano spa– vento. Ma mi sono fatta animo, ho gettato dell'acqua benedetta per tutta la cella. In questo mentre tutti sono spariti, bensl che tutti hanno la– sciato un fetore cosl orrendo [39] che ha bisognato mi parta da essa. Passato tutto cio, di nuovo mi son messa per fare orazione; ma le ten– tazioni erano cosl frequenti, che non mi lasciavano un momento in pace. Quello che piu mi dava fastidio era la grande offuscazione di mente che provavo; non mi potevo aiutare con niente; se pure facevo qualche atto di rassegnazione, parevami di farlo per usanza. Con tutto cio cer– cavo di farmi animo e mi raccomandavo alla santissima Vergine, accio Ella mi desse grazia che io non offendessi Iddio. Offerivo a Dio me– desimo la purita, l'umilta e tutte le virtu della beatissima Vergine e per mezzo di essa chiedevo la vera umilta di cuore. E lo stato in cuí ero parevami che m'insegnasse la cognizione del proprio stato e dell'an– nientamento di me stessa. In questo [401 mentre mi e venuto un desi– derio e brama di amare li disprezzi, avvilimenti et oltraggi. Tutto pare– vami penetrare che queste sono le vere delizie per amor di Dio, ed anche sono cose che le dovessimo cercar, ma molto piu godere, se il Signare per sua carita ce ne porgesse alcuna. 3. - Mentre stavo cosi, in un subbito mi son sentita un certo racco– glimento nel quale mi e parso che il Signore mi habbia dato alcune com-

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