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NOTITIAE SPARSAE ET TEXTUS INEDITI 19 tutto 34 ; non mi pare che mi sia sovvenuto altro contro V. R. che per ,quanto posso conoscere, che sia troppo compassionevole; del resto tutto mi pare bene; ed io mi fido della virtu dell'obedienza, e questa mi tiene in pace; e se havessi qualsiasi cosa o lumi o visioni o altro, di queste non ne faccio caso di niente; non vi credo e penso siano tutte imagina– zioni o illusioni del demonio, cosl come l'ho dette a chi sta in luogo di Dio, cioe al Confessore, un si o un no che mi dica se io debbo fare quelle ·cose con tutto che nel mio interno mi pare di sentirmi [34] inspirata che Iddio voglia tutte quelle cose; ma trovo il parere del Confessore tutto contrario. lo facendo tutto quello che mi dice il Confessore, sto posata. Non fo riflessione a quello che mi sento ne all'impulso che provo. L'obedienza mi quieta in tutto, cosl di questa cosa del mangiare, quanto che V. R. mi ha esortato che io faccia e continui in questa conformita, tutto mi appaga et il cuore tanto seguita a dirmi che Iddio lo voglia; ma anche mi sento di obedire a fare tanto in questo come in tutto l'obe– -dienza senza replica. lo dico cosl quando mi vengono impulsi e spinte piu gagliarde di ,dare principio a nuovo rigore in tutto, e parmi sentire cosl al vivo che sia Iddio che le voglia. lo dico: Mio Signore, non voglio contradire alla vostra volonta; sono pronta a tutto quello che volete [35] che io faccia, ma ispirate ed illuminate chi sta in vostro luogo, perche io la vostra ·volonta la riconosco in obedire ad essi. Mentre io cosl dicevo, parevami che molto piu mi quietassi. 2. - Circa l'ordine havuto da V. R. che se [sic] io facessi quanto mi -sento; in questo punto vi ho avuto de contrasti, ma grandi, circa la mia umanita; et anche il tentatore mi ha molto travagliata in questi discorsi e fra due o tre volte mi ha tentato la notte che io andassi a mangiare di nascosto, che non potevo avere avere [sic] altro che molto scruppolo con stare quasi senza niente, e che io lascissi tutto e che non credessi a V. R. « Ma non vedi che tutti ti vogliono precipitare, non occorre che tu ti affatichi, di gia sei nostra ». Cosl dicendomi, parevami di vedere un [36] tumulto de demonij che fra di loro facessero festa, come che ·avessero avuto vittoria contro di me. Cosl mi dicevano: « lascia le peni– tenze e l'astinenze, l'opere di carita; attendi a darti buon tempo, di gia non ti vale niente ». In questo mentre sentivami un gran timore e spa– vento; ma in un subito anche mi sentij un non so che interno che mi dava certa generosita. Cosl rivolta a quei nemici, gli dissi: « O pazzi che voi siete, a che fine mi venite a tentare, se sono vostra? Via, bugiardi, non do retta a vostre mensogne ». E poi rivolta a Dio, cosl gli dissi: « Mio Signore, lo sapete che tutto voglio fare per dar gusto a voi, e per fare la vostra santa volonta. lo non posso niente. Fate voi, mio Dio. Mi protesto che tutto il mio operare e patire [37] ha da esser solo per vostra gloria. E se mai vi fosse altro fine, illuminatemi, mio Gesii ». In questo mentre gettai dell'acqua benedetta per la cella, ed in un ístante disparvero tutti quelli spiriti d'inferno e lasciarono un fetore 34 Cf. Un Tesoro nascosto I, 249.
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