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18 MELCHIOR A POBLADURA come queste 33 • Alle volte mi metto in un abito che vi ho cuscito le spine da per tutto. E questo lo chiamo l'abito ricamato, il quale lo porto per tutte le solennita e il giorno della communione. II terzo, ne faccio molti mazzetti e con essi faccio la disciplina. Quello della c ro c e lo faccio in due modi. Per un buon tempo la porto in spalla e fo anche li viaggi del calvario, o pure vi sto per aria, quando un'ora, e quando mezza. L'esercizio [30] del ce p p o lo faccio in tre modi. Delle volte sto con una corda legata ivi come una bestia. Altre volte me ne servo per capezzale e al piu lo tengo in spalla, perché pesa, in memoria della pas– sione e pesante croce di nostro Signore. Quello de p e t t i n i lo fac– cio in due modi: o mi sgraffio con essi, o pure mi ci percuoto piu volte. La penitenza del N o m e d i G i e s u e in questa conformita: ho un cuore di ottone poco piu largo d'un sigillo; questo l'infoco e faccio per tre o cinque volte un sigillo in qualche parte, ma rare volte. L'eser– cizio della ca t e n a in due modi lo faccio: o mi batto con essa, o pure la porto tanto tempo sinché entra nella carne. Le d i s c i p l i n e a sangue et ordinarie; queste sono frequenti. Del resto non faccio altro particolare. Il c i l i z i o lo porto et [31] anche alle volte accommodo il letto con corde e con pezzetti di mattone e cocci. Il riposo lo prendo quando due hore e quando tre, e delle volte niente, stante che non posso riposare per il gran dolore di testa. Vi e anche l'esercizio della pi et r a , la quale delle volte la lego al collo; et altre volte vi pongo la lingua sotto per lo spazio d'un Miserere; non piu, perché pesa assai. Questo e quanto io faccio. Ora che viene il tempo del o r t i c a , mi percuoto anche con essa. Del resto non dico altro. Vi sara anche qual– che altra bagatella; ma non sto a dire altro. 2. - Questa notte sono stata travagliata assai e da fantasmi e da tentazioni. Sia benedetto Gesu; per suo [32] amore il tutto e poco. Il non potere aiutarmi con qualche penitenza mi serve di piu pena e mi pare che le tentazioni siano piu gagliarde. Io mi aiuto con offerire a Dio l'obbedienza e delle volte mi fa buono quanto l'istesse penitenze. 3. - Questa mane mi sento molto travagliata ed il praticare con l'altre mi si rende difficile, perché non mi pare di poter sopportare me medesima; pero mi dichiaro che non ho occasione di niente, viene dalla mia poca virtu, bensl che ho fatto tutto l'opposto. Sia lodato Iddio. Altro non voglio che il suo santo volere. E postrata a suoi piedi gli addomando la sua benedizione. VII l. L'obbedi:enza mi quieta in tutto. - 2. Sfida i demoni. - 3. « Un non so ch,· di partícolare ». Le croci e pati?nenti sano gioie e sano contenti. l. - LauB Deo. Padre Confessore, io ho fatto quanto mi ha detto et ho obedito alle negative che mi ha fatto in ordine alle penitenze ed a 33 Relinquitur spatium vacuum ad significandam mensuram spinarum.

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