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16 MELCHIOR A t'OBLADU&A che queste cose non m'inquietino; hensi mi e dispiaciuto un poco che: 1'hanno detto al medico avanti che ritornasse e doppo ritornato. l\Ia sia fatta la volonta di Dio. Io quello che sento di mortificazione e di qualche altra diceria contro di me, quando mi trattengo qualche poco non dico niente con il confessore, hensi se non pigliassi tutto con quella rassegnazione di gia me ne confesso; ma non sto a scoprire niente 32 • Riferisco tutto a V. R. e se giudica bene che io lasci anche la conferenza con il Confessore per non dare da dire, lo faro; e son pronta a fare quanto V. R. m'ordinera. Venga pure con tutta liberta. Laus Deo. V 1. llna certa novitii, riel cuore. - 2. IHp-iraziont· a cibora-i di solo paiU' 1_•d acqua. - 3. Incónvenienti esp~rimentati nPl mangiarP. - 4, .tfoi ,)ffendei'e Dio. J. M.. J. [24] l. - Laus Deo. Domenica nella santa communione parmi sen– tire una certa novita nel mio cuore. Non la so spiegare. Con tntto cio diro gli effetti che mi :feee. Sentivami un ardore, il quale mi clava desiderio di riamare Chi tanto ha amato !'anime nostre, cioe Iddio. Questo desiderio mi cagio– nava gran generosita di pigliare con amore tutte le tose avverse e piú ripugnanti; ed anche mi clava una certa brama di staccanni da me stessa e da tutto il momentaneo di questa vita. Questo parevami che mi aprisse la porta a fare et ad apprendere tutte quelle cose che fossero di piu perfezione; ma nel medesimo punto parevami di vedere me stessa circondata e piena di mancamenti; con tutto cio sentivami una gran fiducia in Dio. Mentre io lo ringraziavo di sl segnalato beneficio per essersi fatto cibo dell'anime nostre, in [25] un subbito :fui elevata come fuor de sensi; et in questo mentre mi parve ehe mi fosse communicato ab 1'.ntra un non so che sopra l'amore infinito che Dio ha verso l'anime nostre. E questo fu tutto per via di communicazioni intime. 2. - Fu tale !'incendio che sentij, che il mio cuore non capiva in se. Stiedi per buon tempo cosl; et in questo punto parevami di sentire una voce, la quale cosi mi andasse dicendo: « In voglio da te quanto ti ho ordinato e di nuovo ti dico: incomincia a cibarti di pane et acqua e con tutte l'asprezze che poi mai trovare. Io snno Chi sono; tutto sara operazione mia. Sei mia diletta, mia cara, et voglio trattare a modo mio. E di al Confessore: Il Signore vuole tutto questo da me e mi ha imposto che io lo dica da sua parte ». Pero eccomi pronta ad obbedire e all'uno e all'altro. In questo mentre temevo se contradicevo a cio; ma aneo stavo con r26 \ timore che non fosse cosa diabolica. Cosl io dissi: Signore, illu- 32 Cf. Un Teso1·0 nascosto I, 252s. 254 nota.

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