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BEILEZZA DI l\WUA IN LORENZO DA BRINDIS! 239 Lz via di Lorenzo e la nostra. - Se il cammino percorso da Dio per arrivare a Maria e stato quello della bellezza, anche per noi sara la bellezza la via piú spe– dita e attraente per avvicinarci alla Madonna. E Lorenzo la percorse con entu– siasmo incomparabile. La contemplazionc della bellezza di Maria costituisce at– traverso il Mariqle il motivo dell'ammirazione, della devozione, della fiducia, che porta Lorenzo all'intimita con Maria. La contempla soprattutto in due momenti luminosi: Nell'umilta graziosa dell'Annunciazione e nell'apparizione vestita di sale e coronata di stelle, come la mostra l'Apocalisse. Sentiamo di nuovo San Lorenzo: <<Ave, piena di grazja... Questa prima lode, quindi, ci fa pensare che la Vergine e bellissima, graziosissima e piacevolissima allo sguardo di Dio. Ma si tratta, come e evidente, di una bellezza spirituale, la quale consiste nella virtu e nella santita, o meglio: nella somiglianza che Ella ha con lo stesso Iddio. Dio, infatti, e sotruna bellezza, com'e somma infinita bon– ta, degna di sommo amare. Dopo Dio, pero, non esiste niente di piú bello o di piu grazioso di Maria, sia in cielo che in terra. lo ti saluto, opiena di grazja! Nep– pure tra gli angeli del cielo fo trovata tanta grazia e tanta bellezza. Salute, opiena digrazjabl-7 «Hai trovato grazjapresso Dio. JI Signore ama le porte di Sion pití che tutte le tende di Giacobbe, poiché: di te, citta di Dio, sono state dette cose gloriose (Sl 87,3). Oggetto dell'amore sano la bonta e la bellezza. Cio che piú e bello, piú piace agli occhi; un'armonia·¡)iú soave diletta di piú; un sapore piú delicato, si gusta maggior– mente. Ave, opiena digrazja, il Signore e teco;l- 8 • «Un cosí insigne Angelo, pronubo e paraninfo della divinita, venendo alla Vergine, cosí la saluta ed onora: Ave, piena di grazja, il Signore e con te; tu sei bene– detta Ira le donne. O marc infinito, o abisso immenso delle lodi di Maria, che qui vengono racchiuse in poche parole! Questo brano evangelico e come lo scrigno che in sé racchiude tutte le glorie della Madre di Dio. Son poche parole, perché son divine. Iddio, infatti, con pochissime parole orno il mondo di luce inestin– guibile, il cielo con miriade di luminari _etcrni, la terra di piante e di animali in un meraviglioso estupendo sfarzo di bellezza» 29 • Stefano de Fiares .1,-itiene che «un discorso teologico o un'opera d'arte che intendano cogliere la bellezza di Maria devano esprimere il mistero del suo es- 27 Maria/e, Serm. 6 S1tper. Missus est, n. 2; 105; I, 123. 28 !bid., Serm. 10 Super. Mirs11s est, n. 4; 128; J, 151. 2 ry lbid., Serm. 1 In sa!t1tatio11cll/ angeliw11, n. 2; 166-167; II, 7.

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