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MOVIMENTO GIANSENISTA A PARMA 53 rivazione decisamente giansenista 104 • Che non sia stato tout court giansenista il Paciaudi in Parma sotto il Du Tillot lo ha dimo– strato chiaramente il Cesarini Sforza 105 • 11 teatino e i suoi col– laboratori, come Contini, Amoretti, De Rossi, Cassera, profes– sori della universita dopo l'espulsione dei gesuiti e sostenitori del governo pet ragioni politico-religiose nella lotta contro Ro– ma, sono seguaci di idee regalistiche alimentate di filosofismo, avversari fanatici della Compagnia, anche se non ignorano le premesse teologiche gianseniste, che circolavano nell'aria. Che sia stato invece per lo meno fi.logiansenista Gaspare Cerati, del quale c'interesseremo anche piu avanti, lo hanno provato recen– temente il Dammig e Passerin d'Entreves 1 ºª. Benché nato a Par– ma, il Cerati non puo tuttavia considerarsi come appartenente 104 BENASSI, Guglielmo Du Tillot V, 20. - « Du Tillot e dotato, certo, di una sensibilita abbastanza agile e viva per sentirsi uomo del suo tempo, e per subire l'influsso delle idee che circolano nell'aria. Ma non e temperamento da andare in fondo alle cose, da obbedire a un ben meditato programma. E' un empirico, che mira alla soluzione di problemi pratici, non alla attuazione di un disegno sistematico. Gli manca la spinta di ·una convinzione profonda, di una dottrina ispiratrice... ». F. VALSECCHI, 'Condizioni politiche e sociali dell'ltalia nell'eta deU:Illuminismo, in La Cultura illumini8tica in Italia, s.n.t. [Torino 1957], 63-64; cf. anche del me– desimo, Dispotismo illuminato, in Questioni di Storia del Risorgimento e dell'Unita d'ltalia a cura di E. Rota, Milano 1951, 56, Si veda invece quanto scrive Gioachino Pedrelli nel suo libro uscito anonimo, Il giansenismo di urt secolo, Modena, Tip. Camerale, 1835, ove tra l'altro, non senza enfasi oratoria, dice: « ... [Il marchese di] Fe 1in o [Du Tillot], giansenista di educazione, Ministro d'un giovane Prín– cipe [F€rdinando di Borbone] inesperto, F e 1 i n o , i1 nemico della S. Sede, l'amico de' Filosofi increduli, poco filosofo per se stesso, e molto scaltro contro i canoni, discaccio i gesuiti, e dispose Parma alla perdita della spagnuola dinastía. Si diceva in Italia: qui non vi sono giansenisti, ed intanto Felino dava in Parma lo scandalo di calpestare con una nuova anti-canonica legislazione le im– munita della Chiesa, la liberta, la giurisdizione, la gerarchia, e perfino il Primato Ecclesiastico, non che la sovranita temporale. In breve tempo i1 sagro Codice de' Canoni disciplinari fu manomesso, per eccitare ne' popoli le prime idee della funesta indipendenza. Quando poi nel 1768 Clemente XIII si oppose con un Breve, allora il giansenista F e 1 i no poté facilmente, per mezzo de' suoi amici in Francia, in– durre il debole re Luigi XV ad impadronirsi d'Avignone, e l'inesperto Ferdinando IV a spedire a Benevento le truppe Napoletane. I titoli piu sagrosanti d'antico possesso vanno ridursi al nulla sotto il sistema del giansenismo spergiuro e del filosofismo ateísta... ». (I vi, 62-63). Puo giudicare da sé il lettore, quante imprecisioni vi siano in questo ed in altri passi del libro del Pedrelli! lOll W. CESARINI SF-ORZA, Il padre Paciaudi e la riforma della Universita di Parma ai tempi del Du Tillot, in Arch.StorJtal. 76(1916) 109-136; anche U. BENASSI, La mente del P. Paciaudi collaboratore di un Ministro nell'eta delle Riforme, 425- 448; O. MASNOVO, La riforma della R. Universita e delle Scuole del Ducato di Parma nel 1769, in Aurea Parma 2(1913) 132-142. Per i1 periodo romano del Paciaudi, cf. invece DAMMIG, Il movimento ,giansenista a Roma, 174 e passim. - Sui veneziani Con– tini e Amoretti, cf. anche BENASSI, op.cit., V, 246-247.332. Ubaldo Cassina sara piu tardi preso dal vescovo di Piacenza, Gregorio Cerati, nipote di Gaspare e fratello di AntoniÓ Cerati, come vicario generale, quasi a garantire il clero piacentino contro la taccia di essere un « reazionario ». G. BIANCHI, La vita e i tempi di Gregario Cerati, 279-283. lOO E. DAMMIG, Il movimento giansenista a Roma, 122-130; E. PASSERIN D'EN– TREVES, La riforma « giansenista » della Chiesa e la lotta anticuriale in Italia nella seconda meta del Settecento, in Riv.Stor.Ital. 71(1959) 209-234; e anche in Gianse– nisti e illuministi, in La Cultura illuministica in Italia, s.a. [Torino 1957] 191 e passim. Cf. tuttavia anche E. C0DIGN0LA, ll giansenismo toscano nel carteggio di Fabio de' Vecchi I, Firenze 1944, 23-26.

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