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46 RITRATTO STORICO-PSICOLOGICO cia cosi vasta e fortunosa conquista. In questa corsa vittoriosa Port-Royal fu senza dubbio la tappa decisiva, che segno il pas– saggio dell'eresia giansenistica da un aspetto teologico positivo ad una forma polemica e ascetica non molto dissimile dallo sci– sma 11. Controversie e tergiversazioni che allontanarono pero il moto dall'autorita spirituale della chiesa, gettandolo inevitabil– mente in braccio alla potenza temporale dello stato. Alla prima fase della storia del giansenismo, imperniata sulla grazia, la predestinazione e il rigorismo sacramentale, ne succedeva cosi una seconda nella quale teología e morale sembra– vano annegare nelle teorie gallicane e giurisdizionaliste. Per continuare nella loro sfida al magistero ecclesiastico e stornare o almeno salvaguardarsi dalle condanne ecclesiastiche, i giansenisti ripiegarono cosl in un ibridismo religioso che li costrinse a una doppia vita. Ma non si puo per questo confon– dere giansenismo e gallicanesimo. I giansenisti autentici mal sop– portavano l'autorita di Roma, ma erano pure insofferenti di ogni ingerenza statale, e quando si rivolsero ai parlamenti lo fecero per rifuggire le condanne pontificie. Tra giansenismo e gallica– nesimo non mancavano pero punti in comune 1 ". L'unione dei due moti in Francia si dovette alle particolari condizioni politico-religio– se determinatesi in seguito alle lotte giurisdizionali tra la corte francese e Roma. Dopo la bolla Unigenitus (8 sett. 1713), gli ap– pellanti a un concilio ecumenico ( 1717) costituitisi come partito ribelle e fazioso, scomunicati da Clemente XI con la bolla Pa– storalis officii (1718), con organo ufficiale del movimento dal 1727 le N ouvelles ecclésiastiques e punto di riferimento morale la chie– sa scismatica di Utrecht, degenerando ulteriormente nel campo del giurisdizionalismo divennero una setta politico-filosofico-reli– giosa con un accento sempre piu aggressivo contro il molinismo e il probabilismo, contro Roma e la Compagnia di Gesu 79 • Il giansenismo italiano nacque da questa stessa ulteriore degenerazione del primo giansenismo classico; e comunque si riguardi la parte d'eredita di Giansenio, di Saint-Cyran, del- 1' Arnauld, toccata all'Italia e non meno sconcertante per lo stori– co, che triste per la chiesa che dovette difendersi contro una coalizione ampia di molteplici consensi e di appoggi minacciosi8°. 77 SAINTE-BEUVE, Port-Royal, 5 vol]., Paris 1901; J. LAP0RT, La doctrine de Port– Royal, Paris 1923; Idem, La doctrine de Port-Royal. La morale, París 1951. 78 A. DEF0URCQ, Le christianisme et la réorganisation absolutiste, París 1933; V. MARTIN, Les origines du gallicanisme, 2 vol!., París 1939; A. CORANO, Il pensiera religioso dall'umanesimo al giurisdizionalismo, Barí 1937; P. DE LA GoRGE, Histoire religieuse de la révolution fran,;¡aise, 5 voll., Paris 1912-27; S. PIYANO, Le dottrine giurisdizionaliste e gianseniste, Torino 1915. 79 G. lNG0LD, Rome et la France. La seconde phase du jansénisme, Paris 1901; L. SECHE, Les derniers jansénistes, 3 vol!., París 1906; E. PRECLIN, Les jansénistelf du XVIII' siecle et la Constitution du Clergé, París 1929. so C.A. JEM0L0, Jl giansenismo in Italia, 97-100; vedi anche F. RUFFINI, Studí sul giansenismo italiano, Fírenze 1947; E. CoDIGN0LA, Illuministi, giansenisti e gia– cobini nell'Italia del Settecento, Fírenze 1949; N. R0DOLIC0, Gli amici e i tempi di Scipione de' Ricci, Fírenze 1920; P. SAVIO, Giansenizzanti e Giurisdizionalisti, in

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