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42 RITRATTO STORICO-PSICOLOGICO Marmontel, Deleyre, Duelos dai quali prende con abbondanza concetti predicabili 59 • Non giudica in modo assolutamente nega– tivo neppure gli stessi campioni della incredulita. Attorno al 1770 confessa di aver letto gia due volte il Dictionnaire p,hilo– sophique, in cui il principe degli illuministi riassumeva e conden– sava in sentenze lapidarie, secche, sibilanti di ironico sarcasmo, le tesi fondamentali della filosofia illuminata. Lo trova « un tes– suto di spiritosissime impertinenze e di vivaci bestemmie, insi– gni bugie sotto l'ombra del vero, materie trattate a flor d'acqua e messe in canzone le massime piu rispettabili », ma conviene nel dire che Voltaire e un autore « che piace e si legge con avidi– ta ». Né diverso e il giudizio su l'Helvetius di cui si potranno attaccare i fondamenti, ma non scrivere « con egual leggiadria, forza di persuasione, novita di relazione... »"º. Senza credere di venir meno alla sua dignita di oratore cri-· stiano, nel preparare i discorsi per la corte di Parma non ha timore di consultare perfino la grande Encyclopédie/ 61 • Con Antonio Cerati, scambia le novita letterarie che tratta– no di filosofia morale, di passioni o di analisi dell'uomo. Scritti che a giudizio del cappuccino stesso, non erano sempre ottimi in tutto e che nel dire la verita si scostavano dalla Sorbona che aveva « scomunicati come ateisti con un sol decreto Cartesio e Amesio » 62 , ma che contenevano delle buone idee 63 • Anche solo i titoli di un catalogo di libri acquistati dall'oratore probabil– mente sulla fine del 1773 o all'inizio del 1774, sono specchio fede– le della confusa mischia d'idee che fervevano nel suo cervello: Le vrai philosophe, <YU systeme sur la vertu, La re'ligion vengée..., De l'homme et de la femme considerés moralement..., L 'hom.me sociable, ou Lettre philosophique..., Discours sur le moeurs... 64 • La filosofia del secolo aveva ormai detto tutto cio che poteva dire e portato alla vittoria la sua mentalita, ma l'avidita delle let– ture non era ancor sazia. Nell'estate del 1774 il Turchi si me– ravigliava con il Cerati che il « secolo illuminato » non produ– cesse piu nulla che meritasse l'attenzione dell'uomo savioª 5 • ammazzare gli uomini nati per tutt'altro, che per essere appiccati in virtu di un di– ritto ed appiccati con una ridicola solennita ». Ad un amico lucchese: Parma, 30 dic. 1772. PBP, Fondo lucchese. 59 Minute e schemi, in APC. 6 º ·Turchi ad un amico: s.d. [c.1770]. Mss.Campcri, 12: « ... L'Antidizionario poi non l'ho veduto né punto, né poco e mi crederei molto nuovo negl'affari di reli– gione se ne avessi bisogno ». - In questa stessa lettera appare la familiarita del Turchi con il 1et ter a ti s si m o Fon tan e 11 i, cioe il marchese Alfonso Vin– eenzo Fontanelli, intimo di Fontenelle, amico e traduttore di Voltaire. Cf. TIRAB0SCHI, Biblioteca Modenese II, 331-338. 61 Minute e schemi, in APC; cf. p.es . ff. antigeni, calunnia... 62 William Ames (m. 1633) noto calvinista inglese. · 63 Turchi al Cerati: Fontevivo, 27 dic. 1773. Coll.Lombard:i., Colorno. - Cf. anche STANISLAO DA CAMPAGNOLA, A. Turchi in un carteggio inedito con Antonio Cerati, in Aurea Parma 42(1968) 43. 64 Minute e schemi, in APC; f. LiJbri da provvedersi, e poi acquistati di fatto. 611 Turchi al Cerati: Fontevivo, 12 maggio 1774, CollLomb.Colorno. Anche ad Isidoro Bianchi: Colorno, 26 giugno 1783. Milano, Ambrosiana, mss. T.136, f.105.
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