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LIBRI E LETTURE 41 non conteneva nulla di nuovo e che trattava buffonéscamente una materia cosi grave' 3 • Ma poco dopo gli additava gli insegnamenti politici contenuti nel Traité sur le gouvernement del « savissimo » Locke, del quale leggeva anche il Saggio sull'intelletto umano nella traduzione del Coste 54 • E nell'agosto del 1763 preparando un discorso sul Segreto politico da recitare al senato di Lucca durante la quaresima del 1764, si serve generosamente de L' esprit des, lois del Montesquieu, dei Moeurs di Toussaint, dei Les hommes di Varennes, due manuali che rivendicano l'efficacia deila morale laica, degli Essais di Montaigne, degli Essais de morale del Nico– le, di diversi opuscoli di Erasmo di Rotterdam e di altri auto– ri non tutti identificabili5 5 • Ma nel marzo del 1764 da Lucca, promettendo al Du Tillot una copia del discorso che stava per uscire alle stampe e che il ministro era impaziente di leggere, lo preveniva confidenzial– mente di avere pero dovuto togliere « quasi tutte » le citazioni perché di libri pro i bit i mar c i, che l'avrebbero messo in cattiva luce presso i « falsi devoti » 56 • Tuttavia negli anni che seguono, questa tendenza a dare im– pronta di serieta ai nuovi valori positivi contenuti nelle que– stioni politiche, morali e religiose agitate dalla letteratura del secolo, si fa ancora piu esplicita 57 • Egli infatti procede tenendosi vicini Rousseau, Mably, Levesque de Poully, Servan, Beccaria 58 , 53 Turchi al Du Tillot: Lucca, 29 marzo 1764, cit. da BENASSI, op.cit., V, 62. « Cette appréciation n'était pas personnelle au religieux [Turchi]; plus d'un Fran– ~ais l'avait formulée et si le confident de Dutillot la faisait connaitre a celui-ci en 1764, c'est qu'il savait accessibles méme aux idées des antiphilosophe le ministre et ses amis». BEDARIDA, op.cit., 582-583. Sull'inizio del 1766 il Turchi assicurava il Loschi che l'opera La philosophie de l'histoire da poco uscita (in Ginevra 1765) sotto lo pseudonimo di Abbé Bazin, era veramente del Voltaire, come opinava il Loschi, e perché altri dissentivano. Turchi al Loschi, 27 gennaio 1766, in PEZZANA, Memorie del Turchi, f.VI , ms. PBP. 04 Turchi al Du Tillot: Lucca, 17 aprile 1764, cit. da BENASSI, op.cit., V, 62 nota 2; cf. annotazione in fronte alla edizione Essai philosophique eoncernant l'en– tendement humain, trad. par M. Coste, Amsterdam 1735, nella Biblioteca dei cap– puccini di Parma. 55 Minute e schemi, in APC; il discorso era intitolato originariamente Sul silenzio político. Allo stesso senato il P. Michelangelo Franceschi aveva gia par– lato ne! 1725 de I pregi del segreto (Lucca, D. Ciufl'etti, 1726) e ne! 1737 de I pregi del parlare (Lucca, D. Ciufl'etti, 1737), ma il Turchi non ha punti in comune con questi due discorsi del suo predecessore. 56 Turchi al Du Tillot: Lucca, marzo 1764, cit. da BENASSI, op.cit., V, 61 e nota 5. - Di fatto nella edizione (cf, Op.compl. IV, 102-124), degli autori sopran– nominati non compare che il Montesquieu, detto « celebratissimo autore », il Mon– taigne, Erasmo di Rotterdam e poco piu di una ventina di altre citazioni tra sacre e profane. 57 Gia il Volpi (Orazione panegírica, in Ms.parm. 1072, :f.8v) nel 1788 parlava della « santa politica » predicata da! Turchi, « non appresa, ma resa molle, e cristiana e cattolica dai Pufendorfi e da altri... ». 58 Sensibile e l'influsso del Beccaria particolarmente nei discorsi: Giustizia: riguardo ai grandi; Giustizia: riguardo ai giudic~ (Op ..compl, XVII, 67-93) e nel– l'Orazione funebre di Maria Teresa (Parma 1781). - Ma le idee di questo autore si av– vertono anche nei carteggi con gli amici. Cosl nel dicembre del 1772 deride con in– dulgenza un amico lucchese neo-eletto podesta, pensando che avrebbe trovato un compenso alle seccanti formalita della carica nell'« interno gradevole .sentimento di
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