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38 RITRATTO STORICO-PSICOLOGICO stinzione"º. La costruzione di una nuova biblioteca conventuale concepita gia nel 1760, prima ancora che il Du Tillot pensasse a quella ducale, ma ostacolata e ritardata nell'esecuzione dai frati zelanti che la trovano « troppo magnifica, superflua e di spesa esorbitante » 40 , lo tiene occupato negli anni 1761-62. Sa interessare il ministro, la corte, gli amici al suo progetto per averne sussidi e per arricchirla di nuovi libri 41 • A costruzione ultimata la potra cosi accrescere anche di oltre 700 volumi, men– tre numerosi altri andranno ad aumentare la sua biblioteca pri– vata. La produzione letteraria francese attorno al 1760, per interessamento del Du Tillot, giungeva a Parma in massa 42 • Tra i libri di fondo, le attualita letterarie, le memorie, i discorsi, le gazzette di ogni genere, i nomi di Voltaire, di Rousseau e degli enciclopedisti erano frequenti, anche se non i soli. Il ministro dopo aver provvisto deUe novita la biblioteca· dell'Infante, ne gratificava con una certa liberalita gli amici, i francesi, i colla– boratori piu intimi 43 • Non possediamo alcun catalogo dei libri acquistati dal Tur- as CERATI, Memorie, p.X; PEZZANA, Memorie VII, 259. •° Campione di Prov. II, ff.16-18. - « Due sano i cardini su dei quali s'appoggia principalmente il ricorso [fatto dai frati zelanti a Roma]: cioe, 1 º la superfluita, 2° la magnificenza... La Librería che dicesi bella e spaziosa non avra altro vantaggio sopra la vecchia fuorché quello d'essere piu capace, e questo e assolutamente ne– cessario quando non si voglia mandar a male una moltitudine di preziosi volumi, che per ora debbono rimanersi fuora non avendo luogo nella Librería antica... attesa la quantita dei libri dei quali e ricca la nostra Librería di Parma... ». Rispo– sta del Guardiano di Parma [P. Adeodato da Parma] all'Articolo avanzato a Roma !!opra la nuova Librería, sutogr. in AP·c., ff.1. 3-4. 41 Ms.parm. 1459, an. 1762; anche CERATI, Memórie, p.X. - « Non puo poi negarsi che una tale fabbrica non sia per essere di qualche spesa; posso bene assi– curare... che al moderno Guardiana di Parma sara di poca o niuna, perché essendo egli molto accetto a quella R. Corte, e quando fu sottoscritto il disegno avendolo comunicato a S.E. il Sigr. du Tillot primo Ministro, ne ha gia riportati molti ma– teriali necessari colla sicura parola d'essere assistito fin'all'ultimo... ». Risposta del Guardiano di Parma, cit. f.5. Cf. anche Le Biblioteche dell'Emilia, a cura di G. Samek Ludovici, Modena 1959, 51. 42 Fornitori ordinari del ministro erano il Bonnet e il conte di Caylus, ma anche il console francese di Genova, Fran~ois de Regny, serviva la corte di Parma. Cf. BEDARIDA, Parme et la France, 305-341. 43 La passione per le novita letterarie illuministiche non e !'ultimo degli affetti della presenza straniera a Parma. Per comprendere questo basta pensare che l'edizione dell' Enciclopedia apparsa a Livorno ne] 1770 dopo avere sormontati gravi ostacoli e riunite 600 sottoscrizioni (cifra che raddoppio dopo la pubblicazione del primo volume) contava in Parma 27 associati. L'importanza non sta tanto ne! nu– mero dei compratori e ne! fatto che queste copie venivano ad aggiungersi a quelle fornite direttamente da Parigi, quanto nella qualita delle persone. Nessuno era francese, uno solo spagnolo e uno austriaco. I nomi di Schiattini, G.B. Riga, Nicola Tofferi, G.B. Tamburini e altri non meravigliano perché sono i collaboratori del Du Tillot, come non meravigliano i nomi dei marchesi Girolamo Tarasconi Smeraldi, Pier Luigi della Rosa del Prato, Antonio Pallavicini. Ma accanto a questi abbiamo i marchesi Prospero Manara e Cesare Ventura, futuri ministri di Ferdinando di Borbone nella restaurazione seguita alla caduta del Du Tillot, e il benedettino Gre– gario Chiaramonti dell'abbazia di S. Giovanni in Parma e futuro papa Pio VII. Cf. BEDARIDA, op.cit., 338-340, Sull'ambiente parmigiano attorno al Chiaramonti, cf. anche J. LEFLON, Pie VII. Des Abbayes bénédictines a la Papauté, París s.a. [1958], 88-143 (si vedano pero le nostre osservazioni, su quest'opera, apparse in Lauren– tianum 1[1960] 270-272).

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