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36 RITRATTO STORICO-PSICOLOGICO incredibile, la vivacita della sua natura gli rendeva difficile con– tenere l'inesauribile spirito e la vena sarcastica. Gli sono attribuiti diversi aneddoti, che mostrano chiaramente questa esuberanzaªº. I biografi si compiacciono particolarmente nel tracciare panegi– rici al superlativo dell'eccezionale cortesia, urbanita e gravita del nostro cappuccino, interpretandone pero con molta semplicita la natura 31 • Noi senza la pretesa iconoclasta di minimizzare e sottovalu– tare quest'aspetto del suo carattere, preferiamo sottolineare la complessita dei retroscena psicologici di queste manifestazioni esteriori. II Turchi non appartiene, come invece e stato talora dettoª2, alla categoria di uomini dalla personalita compatta e orientata verso una direzione fin dai primi albori della vita, e che la percorrono sino in fondo, in linea retta, senza ombre di crisi e senza parentesi di oscuramenti. La strada della sua esistenza, come avremo occasione di vedere, conosce anzi lacune e debolezze e si snoda un po' sinuosa e incerta. Dotandolo d'una voce sonora e !impida, d'una azione nobi– lissima e di molta efficacia, d'una pronuncia bella e persuasiva, la natura ne aveva indubbiamente fatto un oratore nato, ma ser– vendosi di un ingegno facile e irrequieto, e di quel fine senso di– plomatico di chi sa tutto e tuttavia sembra di nulla sapere, a occasione propizia non si esimera dal fare il filosofo, il riforma– tore, il politicante. In cio si rivela una debolezza del carattere, con cui e connesso anche il desiderio di distinzione, che fara dire piu tardi al Moreau, « il n'adore que la fortune et l'ambition » 33 • L' esempio dei be a u x es p r i t s del secolo, anche in questo era del resto efficace. Tutto sommato, si puo tuttavia dire che il Turchi rappresentava l'incarnazione dello spirito italiano nel suo lato migliore e piu piacevole, ma anche con qualche difetto. A cio corrispondeva pure il suo esteriore, come ce l'hanno tracciato in modo assai unissono i biografi che lo conobbero di persona. Di statura mediocre, ben nutrito e non grasso, di corpo lar– go e alquanto grosso 34 , era pero ridente e festoso nell'aspetto e sciolto nel portamento. Di fisionomia piacevole e piuttosto delicata, 30 PEZZANA, Memorie VII, 283-284; cf. anche La Realta, f.6. 31 Michele Leoni ha tracciato un sobrio e ben ponderato « Ritratto » del Tur– chi (in Prose, Parma 1843, 423-425): « ... Chi del carattere di lui giudico dalle voci de' contrari, lo disse astuto: chi ne osservo i moti da presso non trovo in Lui che accorgimento naturale e consiglio maturo... ». - Non dissimili pero i ritratti che ne fanno Pez;z;ana, Ceratí, Bellíní, Boz;olí, Cuccettí, Volpí (in Ms.parm. 1072, f.llr: « ... Dolci tratti, cortesissime parole, egregi fatti, lingua e mano, che van ben di lega col cuore tutto insieme nato fatto amabilissimo... »), Andra (Apologia delle omelie di mons. Turchi, 139-141), Lecomte (Parme sous Marie-Louise II, 321-322). 32 [A. MASN0V0], Il pensiero di A. Turchi, in La Realta, f.6. "" Moreau de Saint-Méry al Talleyrand, cit., f.23. 34 11 Pezzana (cf. Memorie VII, 283), che conobbe personalmente il Turchi attesta pero che la « mediocre statura » si armonizzava male « con le assai tarchiate membra ».

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