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34 RITRATTO STORICO-PSICOLOGICO giorno a mezzogiorno 22 • Una popolana presso le Mémoires del Casanova se ne lamenta: « Depuis que Dieu a fait le monde, le soleil s'est toujours couché a vingt-trois heures et demie, et a vingt-quatre on a sonné I' Angelus: tous les honnetes gens sa– vaient qu'a cette heure-la on allumait la chandelle. Actuellement, c'est inconcevable; le soleil est devenu fou, car iI se couche tous les jours a une heure différente. Nos paysans ne savent plus a quelle heure il doivent venir au marché! On appele cela un regle– ment; mais savez-vous pourquoi? C'est parce qu'a présent tout le monde sait qu'on dine a douze heures. Beau reglement, ma foil Au temps des Farnese, on mangeait quand on avait appetit, et cela valait bien mieux » 23 • Anche il Turchi, del resto, attorno al 1766 criticava questa eccessiva manía di dipendenza oltramontana per cui si aveva rossore « di essere italiano in Italia » 24 • Ma la voce del cappuccino non possiede né il tono, né lo sdegno di quella dello Sgavetti; e, diciamolo pure, il frate fu uno di quelli che non trovo difficile seguire la moda. Novello Giovanni bocea d'oro in una capitale, che grazie al Du Tillot era divenuta Parma la dorata, l' A urea Par m a , l'oratore era venuto a trovarsi nella sua vera cornice. Infatti,. l'influsso di questo ambiente e particolarmente l'amicizia con il Du Tillot ha una importanza, che difficilmente si potrebbe esa– gerare. Il Benassi per primo ha messo in luce alcuni tratti no– tevoli della intimita che correva tra il cappuccino e il ministro 25 • Anche antecedentemente alla promozione di questi, il Turchi aveva avuto a che fare con la corte di Parma 2 ". Tuttavia solo nel 1760 le relazioni tra i due appaiono bene avviate. Le condizioni erano del resto favorevoli. Eletto guardiano del convento di Parma. 22 L'ora francese venne introdotta nel 1755 (adottata poi anche in Toscana) .. Cf. BENASSI, Guglielmo Du Tillot l, 239; H. BEDARIDA, Parme et la France, 378 .. Nel 1762 anche i cappuccini sono costretti a seguire il sistema oltra:montano, giac– ché la popolazione non intendeva ormai piii. l'ora italiana. Cf. Campione di Prov. II,. f.39, in APC. 23 J. CASANOVA, Mémoires II, 211-212. 24 « ... In uno stato assai circoscritto, senza fondi, senza industria, senza. commercio, in una citta ¡,overa e miserabile introdurre si vogliono tutte le novita di lusso, che possono convenire soltanto alle piii. ricche ed opulenti nazioni. Viag– giano alcuni ai piii. colti lidi di Europa, e non portano seco nella lor patria che le sole debolezze dei popoli che visitarono. Ma quelle debolezze son nuove, e la lor novita guadagna ad essi una truppa d'ammiratori, che dalla maraviglia passan ben presto ad una servile imitazione. S'adottano i lor costumi, il loro Jinguaggio, la loro maniera di conversare; emular si vogliono le loro spese; si ha rossore di essere italiano in Italia, e si affetta di vivere da forestiere fin presso il domestico foco– lare... », Op.compl. XIII, 135: Amore di novita ne' privati. 25 BENASSI, Guglielmo Du Tillot V, 60-64. Anche FELICE DA MARETO, Adeodato Turchi e G. Tillot in un episodio d~ vita ospedaliera, in Aurea Parma 38(1954) 191-200. 26 Nel 1758, stesso anno del ritorno del Turchi da Modena, troviamo che don Filippo, con qualche interessato suggerimento, aveva favorito Antonio Turchi, fra– tello di Adeodato, scegliendolo come priore della congregazione dell'Ospedale della. Misericordia di Parma, posto che l'eletto non seppe mantenere, cf. M. RAMELLI DA PELLEGRINO, Memorie riguardanti li PP. Ospitalieri, ff.96-97.115-116.139-145, ms. in APC.

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