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28 LA GIOVINEZZA (1724-1759) sui diversi pulpiti d'Italia. I profondi mutamenti avvenuti in Parma dopo il 1759, le esperienze, lo studio e le assimilazioni dot– trinali fatte dall'oratore tra il 1760 e il 1768 sono troppo vitali per non segnare un progresso nella sua predicazione, che viene arric– chendosi di sempre nuove tonalita. Anche i tentativi di ricono– scere parte del Qua res i m a 1e nelle Prediche a corte sembrano destinati a risultati non soddisfacenti1 38 • La mancanza del Qua res i mal e rende percio ancor piu difficile l'accertamento dello spirito che animava la predicazione giovanile del Turchi. La produzione letteraria che ci resta di que– sto periodo, non abbondante e la piu caduca, mostra quanto di convenzionale, di riecheggiato, di stilisticamente gonfio, portasse talora sul pulpito, benché in alcuni discorsi, come nei due Sul terremoto di Lisbona, nel Panegirico di S. Filippo N eri, composti nel 1755 139 , apparisca gia la chiarezza del pensiero ordinatore e semplificatore, la facilita apologetica, animata da accenti umani e persuasivi, la robustezza dell'argomentazione agile e moderna,, che caratterizzeranno !'oratoria dell'eta matura. Certamente, anche solo per questo inizio promettente, il Turchi giovane meritava l'applauso, in un tempo in cui l'eloquenza sacra usciva dalla falsita rettorica e dalla esilita intellettuale della prima meta del secolo. Ma i suoi ammiratori andarono ben oltre e videro in lui, gia allora, un nuovo Cicerone. Un accenno veloce a questi entusiasti ammiratori non sara tuttavia inutile. Alcuni li conosciamo gia: il vescovo Sabbadini, 138 Dei pochi argomenti noti trattati nelle predicazioni quaresimali degli anni 1765-1761, alcuni sano sconosciuti nella predicazione a corte: Scandalo, lngratitu– dine, Amor di Dio, Peccato mortale, Divina misericordia, Confessione. Sano invece passati nelle Prediche a corte i discorsi tenuti alla corte di Parma nell'avvento del 1762: Vera e falsa gloria del principe cristiano (due prediche), in Op. compl. XIX, '51-72.127-140; XX, 5-18. - Ci sembra tuttavia, che gli argomenti trattati dal Turchi nel suo quaresimale genuino, siano da ricercarsi nell'Elenco di mss. consegnati ad un P. Domenicano (nel Ms. parm. 1117, indice non autografo); ma non si sa chi possa essere questo domenicano, né quando e da chi gli siano stati ceduti 42 di– scorsi del cappuccino. L'Elenco comprende non pochi titoli assolutamente ignorati nell'Opere complete del Turchi e gli argomenti trattati in quelle 42 prediche po– tevano veramente trovare posta migliore in un quaresimale, che non nelle P r e d i - che a corte. Eccone alcuni: Abuso della divina misericordia, Matrimonio, Mon– do, Durezza del cuore, Carita fraterna, Obbligo dei padri verso i figli e dei figli verso i padri, Educazione de' figliuoli, Elezione dello stato, Comando della dilezione dei nemici, Orazione, Digiuno, due prediche sulla Fede, tre sull'Amor di Dio, ecc. Nessuno di questi argomenti si ritrova oggi tra le opere edite del Turchi. Solo la predica sulla Educazione de' figliuoli si conserva in una copia alla Biblioteca Esten– se, Ms. Campori, 11. Ma non possediamo altri dati positivi per sollevare il velo di questo misterioso affare. 139 Quest'ultimo panegírico. tuttora inedito, e conservato autografo ne! Ms. pa,rm. 1459/II, ff.22 n.n. alla Palatina di Parma. Una copia nel Ms. parm. 1118 (fascicolo a parte) della stessa biblioteca porta la seguente nota del Ferrari Moreni: Panegírico di S. Filippo Neri, 1755, del P. Adeodato Turchi Cappuccino, poseía ve– scovo di Parma. Copia dell'autografo Panegírico detto a S., Filippo Neri in Par11ia 1756, in Guastalla 1757, in Carpí 1758, in Reggio 1759. Dell'autografo era possessore lo scrivente Gio. Francesco Conte Ferrari Moreni di Modena ed in agosto 1846 lo cedette al cavaliere Angelo Pezzana Bibliotecario della Parmense a fronte di libri di suo gradimento. Altra copia si trova in MBE, Ms. Campori, 11.

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