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24 LA GIOVINEZZA (1724-1759) to sulla vivacita e sullo spirito tutt'altro che gesuitico, che ani– mava la predicazione cappuccina del ducato, sembrano dare non poca importanza anche a quel fattore domestico per spiegare i posteriori atteggiamenti mentali del Turchi 113 • Ma tolto il fatto che erano tutti della stessa regione e di scuola orientata all'agostinismo, resta ben poco per una compa– raziorre mentale e dottrinale tra il padre Adeodato e uomini qua– li Romualdo Mirra (1668-1749), Antonio Maria Pescatori-Mante– gazza (1690-1747), Michelangelo Franceschi (1688-1766), Alfon– so Maria Scaruffi Zoboli (1722-1801); Pietro Amari (1720-1782), Angelico Benincasa (1728-1815) 114 , che piu o meno gli prepara– rono, o condivisero con lui, il campo dell'apostolato nelle citta d'Italia, seguendo di frequente gli stessi itinerari 115 • La mente e lo spirito del Turchi, pur essendo maturato su questo ricco e domestico sfondo di eloquenza, si arricchi volutamente e con studio assiduo, di una tonalita sua propria a contatto del nuovo ambiente francese della citta natale, nell'intento di opporre un argine all'avanzata dello spirito filosofico che dalla Francia mi– nacciava di sommergere anche !'Italia. L'evoluzione della sua mentalita, come pure l'elaborazione del famoso Qua re si m a 1e , al quale l'oratore doveva la sua prima celebrita in Italia, fu pero lenta, portata a compimento in mezzo agli impegni della scuola a cui dovette attendere tra il 1750 e il 1759, quasi di continuo. 5. IL « QUARESIMALE ». Passando dal banco alla cattedra, nel settembre del 1750 i1 Turchi aveva, infatti, iniziate in Parma le sue lezioni di logica e di filosofia 116 • Ma nell'avvento dello stesso anno lo troviamo 113 BENASSI, Guglielmo Du Tillot I, 116-116: e C'est de leurs [dei Cappuccini] rangs que devait sortir le p. Adeodato Turchi, qui allait etre. accusé de jansénisme, terme fort vague dans l'Italie du XVIII• siecle et sous lequel on designait souvent }'esprit philosophique et l'indépendance de la pensée >. H. BEDARIDA, Parme et la France, 32. 114 Cf. FELICE DA MARETO, Biblioteca, voci. cit. 116 11 Mirra (riel 1707 e nel 1719), Giuseppe Paltrinieri (nel 1724), France– schi (nel 1726 e nel 1736) predicarono al Senato di Lucca precedendo il Turchi (nel 1764). Cf. De oratoribus Ord. Min. Capuccinorum in aula senatus Reipublicae Lucen– sis, in Anal.0.F.M.Cap. 30(,1914) 336-336; PEZZANA, Memorie VII, 93-94; FELICE DAMA– RETO, Biblioteca, 282-284.304-305.344-347; e quasi tutti passarono nelle principali cit– ta d'Italia seguendo o precedendo il Turchi. 11 Benincasa, presentato da! Turchi predico anche alla corte di Napoli negli anni 1780, 1786 e 1786. Cf. F0RTUNAT0 DA MODENA, Registro de' pulpiti, coperti da PP. Predicatori della Prov., ms. in APC; De concionatoribus Ord. Min. Cap. in Italia saeculo XVIII, in Anal.O.FM.Cap. 30(1914) 336-340.371-372; 31 (1911:í) 110-116.143-149.186-190.219-223.346-360.374-377. na· Campione di Prov. I, fl'.360-361; il nuovo studio era composto da 4 sacerdoti e 8 chierici, ma quasi subito un sacerdote venne riconosciuto non idoneo e un chie– rico chiese di essere lasciato «in santa pace>! - Cf. anche Ms. parm. 1469, an. 1760.
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