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LA PREPARAZIONE DI UN CATTOLICO RIFORMISTA 23 Il decennio 1749-1759, che prepara il trionfo político e cul– turale della invadenza francese, pur mancando di risultati ap– pariscenti e clamorosi, non e percio un tempo privo d'interesse e di signifi.cato culturale. E' un decennio in cui Parma prende dal– la Francia a piene maní. idee, germi e impulsi. Spirito aperto al nuovo modo di pensare, avido di conoscere e di leggere, anche Adeodato Turchi non riusci a sottrarsi al fascino dei nuovi ar– rivati e del loro bagaglio culturale brillante e leggero. 11 suo biografo piu autorevole, il Cerati, che considera il cappuccino come « il maggiore e il piu antico » dei suoi amici 11 º, da molta importanza a questo decennio di studio intenso, di predicazione e d'insegnamento, nel quale il futuro celebre oratore si preparava a combattere non meno lo spirito incredulo del secolo dei lumi, che il superstizioso fanatismo, che e abuso di religione, mirando a fondere insieme in una sintesi illuminata il vangelo, la filo– sofi.a e la politica 111 • E' con questo intento apologetico che il Turchi, sempre se– condo il Cerati, si dedica con passione alla lettura e allo studio dei libri di filosofi.a moderna, di diritto pubblico, della « buona moral e ». Non tarderemo ad accorgerci che il nostro elogista par– lando di fi.losofi.a, di diritto e di morale, piu che ai trattati della scolastíca e della casistica, pensava alla nuova letteratura ol– tramontana, di cui era anch'egli ammiratore non tiepido 112 • Non– dimeno i cultori della storia locale di Parma, ponendo l'accen- lingua, evidentemente assai diffusa in Parma gia prima del 1760, se Carlo Goldoni, riferendosi a quel tempo poteva scrivere: « Mon séjour a Parme m'a beaucoup servi pour m'exercer dans la langue franl:aise... ». Goldoni a Gabriele Cornet: 6 luglio 1762, in Lettere di Garlo Goldoni, con proemio e note di E. Masi, Bologna 1880, 164. 110 CERATI, Memorie, p.XXIV. 111 11 Cerati compendia cosi la formazione giovanile del suo elogiato: « Co– minciavano di que' tempi a crescere l'ardimento e l'avidita smoderata di certe spe– culazioni distruggitrici di ogni diritto e d'ogni principio di soda morale, che e abuso di filosofia, come lo e della religione il superstizioso fanatismo, Esso [Turchi] sollecito nei paradossi della filosofia e nelle maligne sottigliezze del diritto pubblico le vere fonti di ,tanti disordini indago analizzandone i progressi e i traviamenti, ne penetro lo spirito, onde aver luogo nelle sue prediche d'illuminar gli ingannati e di combattere i seduttori: e percio non meno ahíle teologo, che giuspubblicista, un tale oratore addivenne, che fra i primi del trascorso secolo fu dall'unanime consentí-. mento riconosciuto. L'evangelo, la filosofía, la ragionevole política con tanta frater-. nevolezza ne' suoi sermoni riunivansi, che un sol colore componevano, e quello era della religione » (p.XII). Contro il Cerati, cf. G.S. MAURY, Caratteri dei piu celebri o•ratori sacri III, 73-75; G. Auorsro, Lezioni di s. eloquenza II, 573-576. 112 Da un lungo catalogo ragionato di libri redatto tra il 1770 e il 1780 ap– prendiamo infatti quali fossero gli autori che il Cerati, dottore in utroque, non solo riteneva adatti, bensi consigliava per studiare i rapporti tra filosofia e morale, filosofia e diritto, e in genere per conoscere l'uomo. Tale lista ha per noi un grande valore indicativo, perché comprende non pochi libri che compaiono nella biblioteca del Turchi, aperta anche al suo elogista. Citiamo alcuni nomi senz'ordine e scelta: Addison, Nicole, Duelos, Montaigne, Charron, Abbadie, de Chastellux, du Radier, Varennes... e pochi italiani, tra i quali Genovesi, Amaduzzi, il Cajfé. Cf. Le ville luc, fJhesi, Parma 1783, 55-102 (benché stampata nel 1783, l'opera era gia pronta da! 1770). Ci troviamo di fronte alla produzione illuministica piu moderata e ai mo– ralisti che simpatizzano per Port-Royal, tuttavia lontani egualmente dalle esposi– zioni ordinate e sistematiche della scolastica, che dagli estremismi della pubblici– stica enciclopedica e portorealista.