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22 LA GIOVINEZZA (1724-1759) Un avvenimento politico importante come la pace di Aqui– sgrana (1748), che chiudeva un periodo di guerre per aprirne uno fecondo di aspirazioni, di profondi rivolgimenti morali e ci– vili, veniva ad assicurare l'avvenire a questo impulso giovanile e a conferirgli un orientamento decisivo. Nel 1749 con l'ingresso di Filippo di Borbone, Parma diventava politica:rnente una se– condogenitura spagnola. Di fatto pero era la Francia che entra- va in_casa 1 º'l'.. · Il prevalere della politica e dell'economia spagnola nel de– cennio 1749-1759, non impedi, infatti, ai francesi di spadroneg– giare nella nuova capitale borbonica. Cortigiani, avventurieri, com– mercianti, artisti in cerca di mecenati e di fortune, erano pio– vuti in folla da Parigi, ove i nuovi sovrani avevano passato la giovinezza. Quando nel settembre del 1750, dopo circa quattro anni e mezzo d'assenza, il Turchi ritornava in patria, i nuovi ar– rivati avevano gia cominciato a diffondere costumi, libri e idee oltramontane. E insieme a tutto questo anche la tendenza ad una sfrenata dissipazione. Giacomo Casanova sin dal 1750 aggi– randosi per le vie di Parma aveva l'impressione di non tro– varsi piu in Italia: « Des que je fus dans les rues, il me sembla que je n'était plus en Italie, car tout avait l'air ultramontain » 108 • C'e evidentemente dell'esagerazione letteraria in questa testimo– nianza, ma si parla ancora di un addobbo esterno della citta. Per quanto efficace possa essere l'esempio e per quanto la moda sia una forza che avvince e trascina, tuttavia non basta da sola a spiegare la trasformazione, assai lenta, ma piu profonda avve– nuta nel modo di concepire la vita e nei costumi di una parte non trascurabile della popolazione. In questo agi efficacemente il fattore culturale. La presen– za di quei forestieri, invadenti e scettici, venuti per scopi sva– riatissimi, facilitava nei circoli e nelle conversazioni la di:ffusio– ne della lingua francese tra le classi coite e gli uomini di let– tere. E con la lin.gua il gusto per i libri e le idee che correva– no per la Francia, a cui i nomi di Luigi XIV e XV davano sug– gello di superiorita, vera o pretesa. Le pubblicazioni francesi fat– te a Parma, i documenti amministrativi redatti pure in france– se, tutto d'altronde contribuiva ad accrescere l'autorita delle no– vita importate d'oltr'Alpe. La conoscenza di questa lingua dap– prima strumento di comunicazione, poi occasione di allargamen– to degli orizzonti intellettuali, divenne tosto mezzo di scambio di idee comuni e di collaborazione a ideali comuni 109 • 107 Cf. H. BEDARIDA, Parme et la France de 1748 a 1789, Paris 1928; Ident·, Les premiers Bourbons de Parme et l'Espagne, Paris 1928; Idem, Parme dans la politique fraru;aise au XVIII• siecle, Paris 1930; cf. anche O. MASNOVO, Parma e Francia nella seconda meta del secolo XVIII, in Nuova Rivista Storica 14(1930). 108 J. CASANOVA, Mémoires II, 201. 109 Il Turchi raramente e solo dopo il 1768 usa il francese nella corrispondenza con il Du Tillot, ma gia nel 1764, come vedremo, faceva la traduzione delle Médi– tations chrétiennes di Madama Isabella, mostrando di possedere assai bene quella
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