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LA PREPARAZIONE DI UN CATTOLICO RIFORMISTA 21 di curiosita e di mordacita morale diretta a sanare, di desiderio di chiarezza contro gli inveterati pregiudizi e di fiducia nei be– nefici della cultura moderna. Qualita che abbondavano o sem– bravano almeno abbondare nelle novita dei be a u x esprit s di Francia, d'Inghilterra, d'Olanda, che i letterati reduci da quel– le terre illuminate diffondevano in patria tra gli amici. Ora se il Turchi si ritenne costantemente un discepolo del Landi, non sara esagerato credere che lo stimolo del marchese piacentino lo spronasse in t~l senso. Né cio e senza una particolare importanza, giacché tale orien– tamento prepara e previene la discesa dei francesi che arri– veranno in Parma solo nel 17 49, quando il giovane frate era ancora nella capitale estense. Tuttavia a questo influsso giovanile del Landi, pare si deb– ba associare gia in questo tempo, anche quello dovuto agli scrit– ti del Muratori. II Turchi era passato a Modena nel 1747, anno in cui il padre della storia italiana <lava alle stampe il Della re– golata devozione dei cristiani ( Venezia 1747); ed era ancora a Modena nel gennaio del 1750 quando il dottissimo vignolese ve– niva portato alla sepoltura 105 • Non e possibile supporre alcun rap– porto personale tra il troppo giovane cappuccino e il prevosto di S. Maria della Pomposa. Nondimeno, l'interesse, le discussio– ni, le polemiche suscitate da quel grande, particolarmente nella capitale estense, ove Francesco III si accingeva. ad attuare qual– cuna delle innumerevoli riforme da luí suggerite, rendono per– fino oziosa la ricerca di quali scritti del Muratori, il Turchi pos– sa aver letto 1 º 6 • Qualche anno piu tardi, ritornando a Modena, il cappucci– no entrera anche in grande intimita con Francesco III e la cor– te estense. Del resto, la ragionata esaltazione dei precetti e della dottrina di Cristo, l'aspirazione ad una religiosita piu pura e spiritualiziata, presentata soprattutto come etica sociale, come carita universale, e l'ottimismo umanitario, fanno del Turchi e del Muratori due anime religiosamente gemelle. E' chiaro, comunque, che uscito fresco fresco da una scuo– la ove gli era stato insegnato a disputare con sottigliezza, il giovane frate tendeva ad evadere dalla cerchia della formazio– ne tradizionale in cerca di letture e di studi piu adatti ai tempi e ai talenti. 105 Il P. Adeodato passo a Parma dopo il 4 sett. 1750, per dirigervi uno studio di speculativa. Cf. Campione di Prov. I, f.360. 106 Non mancano ne! Turchi dipendenze letterali dirette da! Muratori. Si metta, p.e., a confronto: Della pubblica felicita, oggetto dei buoni principi (Lucca 1749), cap. IX, 89, con Op. compl. IX, llZ. Anche nelle omelie e ancora usato il De inge– niorum moderatione in religionis negotio (Parigi 1714). Ma piu ancora che nella dipendenza verbale (nel periodo maturo tale dipendenza e assai rara e il Muratori non appare mai citato espressamente nella bibliografia delle Prediche a corte, elen– cata abbondantemente nelle minute) la vicinanza tra i due dotti emi!iani si nota nei larghi tratti dottrinali e mentali. Cf. C.A. JEMOLO, ll giansenismo in Italia, 292.

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