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16 LA GIOVINEZZA (1724-1759) stri e discepoli71. L'avversione alla scolastica coinvolgeva, facen– dola naturalmente complice, la Compagnia di Gesu che appari– va ai desiderosi di innovazione come l'incarnazione dello spirito della cosidetta « controriforma », dell'assolutismo romano, la fau– trice delle sentenze benignistiche che prestavano accondiscenden– za e remissivita verso tutte le gradazioni morali, che giustifi– cavano pietosamente ogni miseria morale o inferiorita di costu– me. Tutto questo non veniva che ad ingrossare le file dei non simpatizzanti dottrinalmente per i gesuiti, che gia abbondava– no in Italia anche tra i cappuccini, come provano chiaramente gli indirizzi agostiniani, bonaventuriani, scotisti, che dominavano nelle loro cattedre conventua1F 2 • La reazione porto alcuni di essi, come i due fratelli Bonaventura ( 1713-1778) e Viatore Bian– chi ( 1706-1793) da Coccaglio 73 , il precitato Felice Maria Gar– cía Guzman (m. 1778) di Napoli7 4 ed altri, a mostrare in certi punti una preoccupante parentela con le tendenze giansenisti– che d' oltr'Alpe, o comunque a favorire indirizzi rigoristici; men– tre altri ancora, tra i quali Francesco Maria Casini (1648-1719) d'Arezzo, Gaetano Migliorini (1672-1753) da Bergamo, Luigi Bi– scardi (m. 1816) da Livorno 75 , pur battendosi per lo stesso ideále, seppero premunirsi con maggiore scaltrezza da ogni sospetta in– filtrazione oltramontana 76 • Nelle dottrine morali, tuttavia, non mancavano tra i cap– puccm1 seguaci di sentenze benignistiche, come lo dimostra tra l' altro, la divulgazione italiana della Practica de el confeso- 71 FELICE DA NAP0LI, De instauratione studiorum, in Orazioni sacre, Napoli 1747,. 163-172; vedi anche del medesimo Ad theologiae studium adhortatio, 173-177. 72 Cf. MELCHIOR A POBLADURA, Historia generalis ll/1, 344-378. 73 Cf. Dict.hist.eccl. IX, 794-796; Dict.théol.cath. XV, 2836-2842; !LARINO DA MILANO, Biblioteca dei FF. Min. Cappuccini di Lombardia (1535-1900), Firenze 1937, 78-85. 291-299; VALDEMIR0 DA BERGAM0, [ conventi ed i Ca,ppuccini Bresciani, Milano 1891, 361-368. 418-436. Vedi anche REUSCH, Der lndex II, 942 e 978. 74 Di questo inquieto frate napoletano si hanno ben poche notizie. Tra i cap– puccini italiani appare comunque come uno dei piu compromessi col giansenismo. A lui e dovuta la traduzione de La, morale chrétienne del Floriot (Napoli 1747-1752, 9 voll.); traduzione che venne difesa poi dalle accuse nell' Apología, della mora,le cri– stiCLna trattCL dCLl Paternostro con un discorso cronologico-storico sopra, la dottrina della chiesa, concernente la divina grazia, (Napoli 1763). Cf. AP0LLINAIRE DE VALENCE, Bibliotheca, FF. Min. Ca,puccinorum Prov. Neapolitana,e, Roma-Napoli 1886, 80-90; MELCHIOR A P0BLADURA, op. cit., III, 558-560. 75 Sul Casini vedi ricca bibliografia in Lexicon capuccinum, Roma 1950, ce. 359- 360; sul Migliorini, cf. MET0DIO DA NEMBR0, O.F.M.Cap., Gaetano Migliorini da, Ber– gamo nel Settecento religioso italiano, Milano 1959; sul Biscardi cf. Dict.hist.eccl. VIII, c.1544 (con bibliografia). 76 Manca ancora per l'Italia uno studio sui rapporti tra cappuccini e gianse– nismo. Presso Melchiorre da Pobladura (cf. Historia, generalis III, 557-561) non si ha che una modesta informazione. Nel Memoriale dei FF. Min. Cappuccini della To– scana nel IV Centenario della, loro Provincia (Firenze 1932) sotto il titolo: I ca,p– puccini e il giansenismo (pp.450-493), si tratta solo dei cappuccini toscani che hanno lottato contra il giansenismo. Qualche documento interessante sull'argomento si trova anche in P. SAVIO, Devozione di Mgr. Turchi alla Santa Sede, passim. Cf. MELCHIOR A POBLADURA, in Coll.Franc. 9(1939) 111-112. Qualche cenno generico si ha in Lexicon capuccinum, 789-790.

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