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I PRIMI ANNI DI ADE0DATO TURCHI 15 ultimo degli studi nell'Ordine. La trattazione di tutte le discipli– ne scolastiche ritenute necessarie per formare un oratore, compre– si gli elementi di flsica e le scienze naturali, riceveva percio un'impronta piu o meno personale e sistematica, secondo la ca– pacita del lettore 62 , in un· tirocinio che durava sette anni, al qua– le nessuno poteva essere ammesso se non dopo tre anni di vita religiosaªª. L'anno scolastico iniziava subito dopo la Pasqua e continuava fino al principio della quaresima successiva. Durante la quaresima la scuola restava sospesa, portandosi d'ordinario il lettore a predicareª 4 • Ahcora nella prima meta del secolo XVIII i lettori non avevano libri di testo adattati alla scolaresca, ma preparavano essi stessi in iscritto cio che dovevano leggere dalla cattedra. Il metodo era scolastico. Le materie teologiche e filoso– fiche venivano naturalmente trattate con maggiore ampiezza, che non la grammatica e le altre scienze positiveª 5 • Non tutti i chierici erano comunque ammessi indistínta– mente allo studio; la scelta dei promovendi spettava al ministro provinciale col suo definitorioªª. Benché vagliati rigorosamente, i candidati allo studio nella prima meta del Settecento abbonda– vano; cosi nel 1743 i cappuccini emiliani avevano cattedre di fi– losofla e di teología a Piacenza, Parma, Modena, Reggio, Man– tova 67. Agli esami di quello stesso anno rispondevano 25 concor– renti al titolo di « predicatore » 68 , mentre in tre nuovi, studi ne venivano avviati 37 69 • Fra' Adeodato da Parma insieme a 11 condiscepoli venne destinato alla sua citta natale, ove iI P. Sera– fino Torricelli da Montale iI 25 giugno 1743 iniziava le lezioni di logica 10 • Non possediamo alcun documento diretto su questo inse– gnamento, che dovette pero essere assai mediocre e piuttosto pe– dante che no. Piu tardi anche iI Turchi mostrera avversione per tale metodo scolastico; ma gia nel 1747 il suo confratello Felice Maria Garcia Guzman di Napoli, in una lettera di fuoco indiriz– zata al padre Michelangelo Franceschi, affinché s'interponesse pres– so Benedetto XIV per ottenere un decreto di riforma scolastica, accusava la inutilita di molte questioni teologiche e filosoflche trat– tate con pedante serieta nelle scuole, mettendo alla tortura mae- 62 VENANTIUS A LISLE-EN-RIGAULT, Monumenta ad Constitutiones Ord. FF. Min. Capuccinorum pertinentia., Romae 1916, 477-480. 63 VENANTIUS A LISLE-EN-RIGAULT, op. cit., 476. 64 Sugli studi in provincia in genere, cf. Risposta data [da! padre Bernardino da Modena, provinciale] al P. Generale sui dodici quesiti intorno ai nostri studi, del 20 sett. 1755, copia in APC; e anche Ordini fatti dalla Difjinizione pel buon rego– lamento degli studi [del 1739] e confermati da tutti i PP. Provinciali, mss. in APC. 65 Sugli studi cappuccini nella prima meta del sec. XVIII in genere, cf. MEL– CHIOR A POBLADURA, Historia generalis II/1, 285-319. ' 66 Cf. MELCHIOR A POBLADURA, op. cit., 289-290. 67 Campione di Prov. I, ff.293-294. 68 Campione di Prov. I, ff.313. 317. 326. 69 Campione di Prov. I, ff.317. 326. 327. 7 ° Campione di Prov. I, ff.315. 316. 317.

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