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12 LA GIOVINEZZA (1724-1759) venne portato il giorno appresso al battistero cittadino, ove ri– cevette i nomi di Domenico Carlo Maria 42 , che vestendo il saio cappuccino doveva poi mutare in quello di Deodato, o piu comu– nemente Adeodato 4 ª. I Turchi appaiono gia in Parma sullo scorcio del secolo XV 44 , oriundi forse di Venezia, porta aperta sul Levante e rifugio di profughi che fuggivano l'avanzata dell'impero turco, donde il nome di famiglia. Tuttavia, nei lunghi secoli di vita parmigiana non avevano dato che una discendenza estremamente popolana e anonima. Degli stessi dieci :figli che Giuseppe Turchi dal 1715 al 1728 aveva fatto battezzare, solo Adeodato, l'ottavo, ebbe cer– ta fortuna 45 • Ancorché non abbondasse di mezzi finanziari, il sarto poté nondimeno inviare il promettente ottavo erede presso i gesuiti, come alunno esterno, per la prima formazione culturale 4 ª, A quella scuola Domenico Carlo Turchi nel 1739 aveva gia appreso la grammatica, la rettorica, l'umanistica latina e greca, arrivando alla logica a soli 15 anni. Nessun biografo omette che ebbe come maestro il P. Jacopo Belgrado, noto matematico e geo– metra47. Ma quel nome evidentemente e ricordato, piu per met– tere in mostra un uomo conosciuto, che per indicare un influsso sul Turchi quindicenne. D'ingegno nativamente sveglio e assimilatore, di carattere 42 Registro dei battesimi del Battiste'l'o di Parma, anno 1724. Ebbe come padrini Domenico Ponchini e Vittoria Pettenati Camaghi. Cf. anche « Fede di battesimo » edita in P. SAVIO, Clero francese, in Ital.Fronc. 8(1933) 303. 43 La trascrizione esatta del nome imposto al giovane cappuccino e di Fra' Deodato; talora si trova pure Diodato, ma il Turchi nell'eta matura si firmera sempre con Adeodato. 44 Dai Registri del battesimo, che iniziano con l'anno 1489. Nei secoli XVI– XVII il cognome Turchi appare gia comune nel Veneto, in Emilia, in Romagna, in Toscana, cf. Spoglio generale di notizie della famiglia Turchi: cod. 203, el. 26, Ma– gliabec. a.164; Memorie delw, famiglia Turchi: cod. 591 BB, el. 26, Magliabec. a.224, in Biblioteca Nazionale di Firenze. 45 Il primogenito Antonio Turchi, passate le guerre di successione, abbandono la bottega paterna e dopo varí tentativi di trovare una vita piu facile e lucrosa, nel 1763 passo all'impresa dello zappone e in appresso finl. impiegato nell'ufficio della munizione di Parma per le RR. Truppe, da cui venne giubilato nel .1783, cf. M. RA– MELLI DA PELLEGRINO, Memorie riguardanti li PP. Ospitalieri nell'Ospedale della Mi– sericordia di Parma, f.145, ms. in APC; Decreti e rescritti, 8 marzo 1783, ms. in ASP. - Il quartogenito, Francesco Turchi, vestl. l'abito cappuccino il 5 maggio 1745 con H nome di Fra' Pio da Parma, ma gia il 30 ottobre 1749 moriva ventottenne e analfabeta, cf. CELESTINO DA CADELBOSCO, Necrologium FF. Capuccinorum Provinciae Lombardiae II, Modena 1859, 304. - Degli altri discendenti di Giuseppe Turchi le notizie sono ancora piu insignificanti; in genere si nota la tendenza ai servizi mi– litari, cf. Decreti e rescritti, 13 ott. 1788, 14 nov. 1791, 3 agosto 1795, 27 gennaio 1799, 11 marzo 1800, ms. in ASP. 46 Ms. parm. 1459, an. 1724 in PBP. 47 CERATI, Memorie, p. VIII. - Il Pezzana (Memorie VII, 258), seguito dall'Allodi (Serie cronologica II, 411) e dal Cherbi (Le grandi epoche della Chiesa di Parma III, 453), dice erroneamente che il Belgrado fu istitutore del Turchi anche per la filo– sofia. Sul Belgrado, cf. [C. BELGRADO], Commentario della vita e delle opere del– l'abate cante Jacopo Belgrado, Parma, Reale Tipografia [Bodoni], 1795.

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