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472 ADEODATO TURCHI gna accenneremo pertanto ai piu importanti, raggruppandoli, dov'e pos-– sibile, secondo alcuni tipi piu o meno simili. l. II gruppo piu notevole di queste incisioni e senza dubbio quelb che potremmo denominare del Vieira, o meglio ancora del Morghen, dal nome del noto incisore Raffaele Morghen (1758-1833) che diede la pri– ma immagine su rame del Turchi ispirandosi al dipinto del pittore por– toghese. II Morghen attese all'esecuzione dell'intaglio (cm. 21,6 x 18) per commissione di Antonio Ghidini 25 ; e coadiuvato dal fratello Anto– nio porto a termine il lavoro certamente prima del 1800. Particolar– mente per la testa vivissima, opera diretta del maestro, l'incisione e giudicata una delle migliori del genere ritrattistico del Morghen 26 • Benché imitato dal Vieira 27 , questo ritratto a bulino non e tuttavia. una copia pedissequa del dipinto. II Morghen, oltre aver intagliato– mezza figura (il Vieira invece poco piu che la testa), con il suo genio creativo ha profondamente mutato anche il volto, l'occhio, l'espressione del nostro prelato, senza tuttavia sacrificare l'aderenza alla realta, con quella sua maniera caratteristica, a tessitura regolarissima di segni di bulino, capace di rendere con grande finezza i rapporti chiaroscuralf dell'originale 2 " (tav. 7). 2. Ricalcato sul modello del Vieira con lo stesso sistema incisorio del Morghen (e percio facilmente confondibile), e l'intaglio (cm. 21,5 x 18,1) del veronese Luigi Pizzi (1759-1821) 29 , meno riuscito pero, sia. 20 Cf. N. PALMERINI, Opere d'intaglio del cav. Raffaello Morghen, 3 ed., Fi– renze 1924, 29. 11 Ghidini, ricco mercante parmigiano, era. assai amico del Turchi.. Qµalche tempo piu tardi egli cerco d'impegnare Evasio Leone per un elogio storico dell'amico: « Giordani [Luigi Uberto] mi scrive che in Parma erasi sparsa voce che io scriveva !'elogio di Turchi. Ghedini mi scrisse e riscrisse su di cio: ed impegno• un mio caro amico, il conte Alessandro Nappi, per farmi dire di si». E. Leone al Bodoni: Fermo 17 gennaio 1803, cit. da C. FRATI, Evasio Leone e le sue ricerche· intorno a Nieolo vescovo Modrussiense, in La Bibliofilia 18 (1916) 98. II Ghidini,. insieme ad Antonio Tarchioni, sovvenne anche le tre edizioni delle Opere del Turchi uscite in Parma presso Luigi Mussi ne! 1805. Cf. FELICE DA MARETO, Biblioteca, 16-17. 26 N. PALMERINI, op. cit., 29; C. UGONI, Della lett. ital. II, Brescia 1822, 167. v Uniformemente infatti in tutte le stampe dell'intaglio, sotto la linea di base si legge: « Franc. Vieira pinx. » (a sinistra) e (a destra) « Raph. Morghen se.». 28 II Palmerini scrive che « pochissimi esemplari [dell'intaglio] furono im– pressi senza Lettere [della leggenda]. Gli esemplari antichi con Lettere portano i titoli dovuti a que! prelato [Turchi], che furono poseía cancellati e postovi ADEODATO, TURCHI soltanto e l'indirizzo di L. Bardi e C. 0 »: cio avvenne allorché ne! 1805 l'in– cisione fu inserita nell'edizione in foglio (cm. 47 x 30) delle Opere del Turchi curata. in Parma da! Mussi. Vanno pertanto distinte almeno tre diverse stampe di questa. incisione del Morghen: una antica (assai rara), senza leggenda; un'altra parimenti antica, ma con la leggenda; ADEODATUS TURCHI ORD. CAP. IN PATRL\, EPISCOP. // Regiae Prolis Ferdinandi I Hisp. lnf. et Ducis Parmae Praec.; ed un'altra infine (del 1805)-· con la sola iscrizione: ADEODATO TURCHI // Firenze presso Luigi Bardi e Comp.o; Borgo degli Albizzi, N. 460. Quest'ultima (la piu nota) e quella dell'edizim;_e MussL Cf. N. PALMERINI, op. cit. 146. 11 rame di questa incisione e conservato all'antiqua– riato Grandi di Milano. Un buon esemplare dell'incisione si puo ammirare nella. raccolta delle stampe del Museo francescano dell'Istituto storico dei cappuccini in Roma. Riproduzioni a fotoincisione si hanno in C. SPELLANZON, Storia del Risorgi-– mento e dell'unita d'Italia 1, Milano 1933, 290; L'Immacolata nelúi, Provimcia Par– mense dei FF.MM . Cappuccini, [Parma 1954], tav. fuori testo tra pp. 64-65; J grandi del cattolicesimo II, 561. 29 Anche di questa incisione si conoscono diverse stampe: una antica ( cm. 21,5 x 18,1) con i titoli dovuti al Turchi esattamente come nella leggenda descritta
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