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452 ADEODATO TURCHI ripeterle di cuore quello che ho scritto nell'ultima mía. La di leí anima al presente e in un mare di tempesta. Tutto e tenebre, agitazione, e tumulto. Prendere delle risoluzioni in questo stato non e mai da perso– na savia e prudente. Un mezzo quarticel d'ora alla presenza di Dio con un cuore semplice e retto bastera per dissipare le tenebre, e far ritor– nare la calma. Creda a me che ho molta pratica in queste materie, e mi sono trovato piu volte in casi simili trattando col mondo da religioso. Spero che abbracciera il mio consiglio, e spero di sentirla piu tran- quilla, perché piu rassegnata alla volanta del Signare. • Via, sig!ª Infante, si faccia coraggio: faccia uso de' suoi taleríti, e della sua religione, e passi sopra a ·certe piccole cose, che conside– rate un giorno a sangue freddo trovera essere di assai minor peso che non compariscono in tempo della passione. Prego Dio· che le conceda un cuor docile alle sante sue impressioni, nell'atto che mi raffermo col piu profondo rispetto D. A.V.R. 52. V.r 0 div.mo obbl.m 0 s.e e sud.to Ad. 0 V. 0 Mons. Turchi corregge paternament.e 1,a, duchessa di Parma per la questione di cui nei doc. 48-51. 18 settembre [1790?]. Minuta auto– grafa. MBE, Mss. Campori, 12. 18 7bre V.A.R. mi perdoni, ma debbo dirle che la sua orazione alla Ma– donna del Castellaroªº e un'orazione cattiva, e non puo essere esaudita. Domandare alla Vergine o che ci confermi nella nostra opinione, o che non volendoci confermare ci dia per segno contrario una malattia mor– tale, questo modo di pregare non e né ragionevole, né onesto, né cri– stiano. La Madonna e madre della verita, e percio non puo confermarci nell'errore. La Madonna e sargente del bene, e percio non puo autoriz– zare il male. Mi perdoni un'altra volta. Doveva fare il suo triduo pregando la Madonna ad ottenerle lume per conoscere l'abbaglio in cui si trova, e forza per vincere la passione che la domina. Allora la Beata Vergine . le avrebbe fatto vedere che tutte le sue tribolazióni sono ben piccole cose, e che non meritano tanto strepito per una dama di spirito, e molto meno per una principessa cristiana. La Madonna le avrebbe sug– gerito che non si domanda mai alla Vergine di fare la nostra volanta, ma quella del suo Figlio. Le avrebbe suggerito che le buone mogli non obbligano i loro mariti né colla resistenza, né col dispetto, ·ma colla docilita, coll'ubbidienza, colla ·dolcezza, coll'eseguire i loro voleri, anzi col prevenire fino i loro desideri. Tutto questo le avrebbe suggerito la Madonna, e cosl tutto sarebbe finito bene. Mi faccia dunque la carita di far celebrare un altro triduo alla Madonna del Castellaro, ma con quei fini, quelle intenzioni che sono espresse nella mia lettera. V.A.R. dira che predico sempre; ma a chi debbo predicare se non predico in caso di vero bisogno alla piu preziosa, ed alla piu cara pe- 30 Castellaro e una frazione del comune di Sala ove la duchessa normalmente risiedeva.

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