BCCCAP00000000000000000001361
448 ADEODATO TURCHI da cuí riconosce i suoi principii, il suo incremento, e pressocché tutto il suo essere. Scommetterei qualche grossa maneta di S. Francesco, che, dopo avere parlato insieme piu volte di questa trica, non abbiam ancora fis– sato con tutta chiarezza lo stato della questione. Oh! questa SI che sa– rebbe bella in due filosofi, che hanno insegnata a tant'altri (e voi parti– colarmente da uomo grande) la precision necessaria per disputare con metodo e con profitto ! Al primo abboccamento spero farvi -vedere che avete degli arbitri, che ne ho anch'io, e che, rimpastandoli amichevolmente potrebb'uscirne una terza arbitraria autorita, la quale mettesse in calma i dissensi, e noi due liberasse da questa seccantissima briga. Pensate intanto a star sano. Vogliatemi tanto bene quant'io ne voglio a voi, e credetemi sempre V. 0 amico Turchi 46. ll Bodoni applaude calorosamente l'elezione episcopale del Turchi. Parma, 15 giugno 1788. Autografo. PBP, Carte Casapini. 111.mo e Rev.mo Monsignore. Una pertinace doglia reumatica mi ha tenuta alcun tempo immo– bile nel grabato, e percio nel rispondere al ven.mo di leí foglio d'oggi comincio dall'implorare cortesa grazia se nella pubblica universale esul– tazione di tutti i buoni per la di lei promozione a nostro degnissimo Vescovo, Padre, e Maestro, ho sino ad ora protratto di assicurarla che il mio giubbilo non solo era eguale, ma ben anche superiore a quello degli altri saggi, onesti ed ottimi parmigiani. Ho comune con essi quel sentimento di santo gaudio, che gli antichi cristiani avevano, quando miravano esser loro dal ciel concesso un Pastare educato ne' sacri chio– stri, e nelle divine lettere versatissimo. I colti nazionali, che non igno– rano quanto la storia della Chiesa Latina e Greca attesta del plauso e dell'accoglimento fatto da' primitivi fedeli a simili vescovi, debbano andar lieti e festosi di vedere rinnovarsi in oggi que' secoli beati, ma a me, Monsignore 111.mo e Rev.mo, porgono eccitamento a rallegarmi molte altre peculiari cagioni, che qui le ricorderei, se la singolare sua modestia potesse tollerare che ad una ad una le ridicessi le tante prove di bonta e di benevolenza datemi in varie occasioni, e che niun tempo e niuna vicenda mi fara giammai obliare. Oh, mille volte avventurata Parma, cui l'eccelso Sovrano, estimatore del vero merito, e desideroso del bene de' suoi Stati, ha scelto un SI egregio Pastare! lo con seco mi rallegro, e levo al cielo le mani, benedicendo il ben auspicato giorno in cui la destra del piissimo Ferdinando ha ·segnata la destinazione del novello parmense gerarca, e son certo, che meco si rallegra di cuore una moltitudine di ecclesiastici per costumi, per pieta, per dottrina eomendevolissimi. Sano impaziente, che ella ritorni qui, non solo per recarle l'esem– plare del Prudenzio 28 al Santo Padre destinato, ma per poterle impri- 28 La magnifica edizione: AURELI! PRUDENTI! CLEMENTIS V.C., Opera ornnia, J'armae 1788.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz