BCCCAP00000000000000000001361
444 ADEODATO TURCHI 40. Il gerosolimitano Giacinto Vismara informa il Turchi sull'impres– sione [atta dalla di luí orazione di Maria Teresa nei circoli letterari mi– lanesi e segnatamente sul conte di Firmian. Milano, 18 luglio 1781. Autografo. MBE, Mss. Campori, 12. Car.mo amico, Non bisognava, che rileggessi la vostra orazione per accertarmi del di Lei pregio. Una volta l'ho letta per qualificarla giustamente ca– ratteristica del merito di Maria Teresa immortale Regina, per predi– carla la migliore di quante sano venute alla luce; ed infine per ricono– scerla un degno parto di robusta eloquenza, di retta morale, di vera filosofia, e di perfetta, e fruttuosa istruzione ad ogni Príncipe e Mi– nistro. Ecco la palinodia che canto. Cosl io la penso, e meco la pensano cosl quanti l'hanno letta, e sentita. L'esemplare da Voi speditomi mi e stato carissimo, e vi ringrazio del dono. Dopo d'averlo ricevuto fu letto nella nostra frequentata e colta conversazione per soddisfare al genio commune, e da tutti fu applaudito. Ora e in giro, e non mi tornera alle mani, che dopo qualche tempo, perché molti lo hanno ricercato. Amico, le vostre glorie sano anche mie, giacché un amico si considera come se stesso. Non voglio adulare; questa e la verita. Tanto basti. So di certo, che S.E. il sig. Cante di Firmian ha ricevuto il vostro piego coi tre esemplari. So che gli sano stati cari, e che si e dato premura di farli leggere ad uomini dotti. Forse avra commesso a qual– cuno di prepararvi la risposta e per dimenticanza non sara stato fatto. I miei Fratelli vi ricambiano mille cordiali complimenti e tutti siamo ansiosi dei vostri comandi. Conservatemi la vostra amicizia; vi abbraccio di cuore e mi confermo Milano, 18 luglio 1781. 41. Vostro amico vero Giacinto Vismara Andrea Mazza complimenta il Turchi per la predetta orazione fu– nebre. Parma, 22 luglio 1781. Autografo. MBE, Autografoteca Campori. Amico carissimo, Non mi fate un peccato del lungo indugio, con che rispondo al cortese biglietto, che accompagno il gratissimo dono, che mi faceste sotto li 14. andante della V.ª Orazione Funebre. Non ho voluta rispon– dervi prima di aver letto questo felicissimo parto della V.ª penna, che sopra ogni altra cosa, che ho sentito, o letto di vostro, mi ha penetrato l'animo. Un quadro cosl perfetto, che rappresenti con persuasione al vivo, e nelle tinte e nell'ombre i doveri del Principato; e non ne ofl'enda la maesta senza adularlo, non mi e venuto fatto di vederlo ancora. Voi sapete, che io son ben lantano dal dare auribus verba; e mi dale di essermi differito a ieri il piacere moltissimo, che ho provato verace– mente in leggendo, e rileggendo l'orazione, che io, comecché non ora– tore, non temo di esser smentito dicendola un capo d'opera in genere suo. Ma ieri solo le visite, le foresterie, e mille inezie me ne lasciarono
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz