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APPENDICE I: DOCUMENTI INEDITI 441 a persuadermelo. Pieno intanto d'ammirazione e di rispetto Le fo mm– Iissima riverenza, ed inviolabilmente mi dichiaro Di V.ra P.ta Rev.ma Borgo S. Donnino, 28 giugno 1781. 35. Div.mo obbI.m 0 servitore Carlo Blanchetti. ll conte di Firmian al Turchi sull'« Orazione funebre di Maria Te– resa». Milano, 4 luglio 1781. Autografo. MBE, Autogra,foteca Campori. Rev.<l 0 Padre, Sig.r Pron. mio -Col.mo Amico carissimo ! Vi rendo le piu vive e le piu distinte grazie degli esemplari del– l'orazion funebre, degno monumento della grande Donna, che voi cosi mirabilmente encomiaste. Egli e gran tempo che niuna lettura mi ha fatto piu piacere che quella della vostra orazione. Siete un gran pit– tore, un gran colorista, un gran disegnatore. lo considero questa vo– stra illustre opera degna di essere messa a lato di quella che l'oratore greco 21 fece per Nicocle. Il vostro discorso e una continua lezione per quelli che la Provvidenza ha chiamati a condurre gli altri. La religione ha trovato in voi il suo degno lodatore. Quanto mi piaceste quando par– late delle guerre e delle conquiste! In un punto voi mi avete fatto piangere. Nell'istesso tempo mi avete dato il piu... [seguono due righe difficilmente leggibili]. 4 luglio 1781. 36. ll musico Giovenale Sacchi al Turchi sulla medesima orazione fu– nebre. Milano, 7 luglio 1781. Originale. MBE, Autografoteea Campori. Rev.mo P.re Sig.r Pron. Col.mo Prego la P.V.Rev.ma, che si degni di ricevere in buona parte una ditnanda forse presuntuosa, ma che le si porge da persona, che som– mamente la venera, ed apprezza. Desidero ardentemente di avere in proprieta un esemplare della sua eloquentissima orazione in morte del– la nostra Augusta Sovrana, e non sapendo come altronde potermelo procacciare, mi rivolgo al suo illustre Autore, e lo dimando a Lui stesso. Avendo io avuto il comodo di leggerla, mi ha rapito, e non trascurando l'opportunita, l'ho poi riletta ad istruzione . di questi nobili convittori miei scuolari, facendo loro avvertire la elevatezza, e la solidita de' pensieri, la facilita, chiarezza e dignita dello stile, e sopra tutto il com– partimento e l'ordine meraviglioso delle argomentazioni, che e il nervo della vera eloquenza, e che sfortunatamente oggidi e fatto cosa raris– sima. Se il conoscere, e predicare l'altrui superiorita ed eccellenza (che altro pero non e, che un semplice atto di giustizia) mi puo far qualche merito, V.P.Rev.ma non avra in tutto mal collocato il prezioso dono di questo nuovo, e tanto nobile lavoro, di che me le professero sempre 21 Isocrate.
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