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APPENDICE I: DOCUMENTI INEDITI 431 re Ordinario, di presceglierla, e nominarla Precettore, e Confessore della Reale sua Figliuolanza, coll'assegnamento in tutto di cinque mila lire annue. lo rendo di supremo ordine intesa la P.V.M.'º Rev.da del nuovo impiego conferitole, acciocché possa disporsi a.d imprendere coll'accostumato suo zelo alla Sovrana aspettativa. Parrna, 16 aprile 1776 P.re Adeodato Turchi Parma Gioseffo Sacco. 20. ll Turchi espone al Pacíaudi i suoi proposíti circa l'educazione dei principi e risponde al quesito riguardante il suo successore nella p'l'edicazione alla corte di Parma. Parma, 13 maggio 1776. Autografo. PBP, Cart. Pacútudi, 98. Car.mo e Ven.mº P.re Paciaudi Le vostre congratulazioni, car.mo P. Paciaudi, mi lusingano mol– tissimo, perché sono persuaso che nascano da uno spirito illuminato e da un cuore ingenuo e sensibile. Gli elogi che mi profondete, partono dal fondo della vostra amicizia; ma contentatevi per questa volta. A voi convengono assai meglio che a me. lo desidero di meritarli, men– tre voi per universale consenso, gli avete gia meritati. Entro in una nuova carriera, della quale conosco tutti i pericoli, e tutte le difficolta. La confidenza di cui mi onorano i miei graziosissimi RR. Sovrani, ed il piacere d'ispirare in teneri cuori l'amore della virtu, eccovi i solí motivi, che mi confortano. Una religione senza pregiudizii, ed una mo– rale senza lusinghe saranno le rnie prime vedute. Se mi riesce di for– mare degli uomini alla societa, ed al vangelo, avro formati sicura– mente dei buoni principi. Non sono capace di grandi speculazioni. Stu– diero la natura; procurero di conoscerne le tendenze, e d'indirizzarle ad un fine religioso, ed onesto. Voi che siete a giorno di. quanto puo avervi di nobile, e d'interessante in tutta !'Europa letteraria, oltre i Fénelon, i Bossuet, i Duguet e mille altri, che passano per le mani di tutti, potrete suggerirmi qualche nuovo bel libro destinato al conse– guimento di quell'oggetto che mi sono proposto. Ve ne prego adunque per la vostra onesta, ed amicizia. Chi sia per succedermi nel campo apostolico non saprei dirvelo. Questo e fuor di quistione, che ogni anno sara diverso. lo non influiro né punto, né poco in una tale elezione, avendo per invariabil sistema di non uscire una sol linea da quella sfeta, che mi circoscrive. Se pero fossi mai consultato, avro presentí le vostre premure. Sarebbe per– tanto opportuna cosa che mi accennaste il nome del vostro raccoman– dato, ed i pulpiti nei quali ha dato prove del suo valore 6 • Il Sig! Cierici e in campagna, ma a prima occasione sarete servito. P. Paciaudi car.m 0 , amatemi quanto io vi stimo e vi amo. Comanda– temi dove posso; e sopra ogni altra cosa persuadetemi che sono, e saro sempre quale di cuore abbracciandovi, mi raffermo V. 0 obbJ.mo s.e ed arnico Ad.º 6 Fu poi il P. Ignazio Porro. Cf. doc. 21-24. Di questo oratore il Denina scri– veva ne! 1768: « II Porro ci :fa sentire non solamente la :forza delle verita evangeli– che, ma ci fa gustare insieme l'energia, la soavita, l'eleganza della lingua toscana». [C. DENINA], Il Parlamento Ottavútno, ovvero Le adunanze degli osservatori italiani I, Lucca 1768, 241-242.

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