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XXXVIII ADEODATO TURCHI dopo il 1788 17 • In questo secondo periodo il munus praed'icandi e troppo strettamente connesso con l'onere episcopale perché si po– tesse pensare a una nuova suddivisione tra l'attivita pratica del vescovo e l'attivita oratoria, che in fondo non e che parte inte– grante dell'azione pastorale. Né tale divisione era richiesta da ragioni di esame del pensiero, dato che questo segue da vicino le vicende dei tempi. Pertanto tale nostra divisione ci sembra troppo chiara perché si debbano apportare giustificazioni e schiarimenti; come ci pare superfluo rilevare, che il fine del nostro lavoro non e stato di giustificare o vilipendere in alcun modo l'opera e il pensiero del nostro autore prima o dopo il 1788. Ci siamo anzi proposti come criterio fondamentale la massima imparzialita, ri– soluti e non lasciarci prendere la mano da simpatie o antipatie e meno ancora da interessi di partito o da apologetismi1 8 • Quanto poi alle fonti da noi scrutate, senza distinzione di sponda e provenienza e alla sola luce d'una critica spassionata, il lettore stesso puo abbracciarne con un colpo d'occhio il quadro che ne abbiamo dato a suo luogo, e misurare cosi l'ampiezza del– le nostre ricerche. Che se le nostre investigazioni sonó lontane dall'esaurire i dettagli monografici, possiamo tuttavia dire che non lasciano nulla da desiderare per quelle che costituiscono le li– nee maestre della vita e del pensiero del Turchi. Pur senza voler scendere a particolari, notiamo l'eccezionale contributo fruttato dalle ricerche condotte negli Atchivi di Stato di Parma 19 e Mo– dena e nelle Biblioteche nazionali delle stesse citta, come pure nell'Archivio provinciale dei cappuccini di Parma. In questo la– voro di esplorazione archivistica ci favorl non poco il consiglio e la collaborazione del P. Felice da Mareto, al quale ci sia lecito esternare qui la nostra sincera gratitudine. 17 La mancata o la non adeguata distinzione tra i due tempi della vita del Turchi, e stato causa, in passato, di non poche incertezze e contraddizioni presso i suoi biografi; contraddizioni e incertezze, che caratterizzarono anche le celebrazioni centenarie del 1904, e che appaiono evidenti negli articoli de La Realta. Numero– Ricordo della prima commemorazione centenaria di mons. A. Turchi, opuscolo che in un memorandum del tempo e definito crudamente « un oltraggio al buon senso perché ispirato ai principi di coloro che si usurpano il monopolio della scienza » (cf. Carte A. Turchi, in APC). Non sara inutile rilevare che gli articoli cifrati (solo quello del vescovo Francesco Magani, Il primo centenario del decesso di mons. A. Turchi, 3-4, e firmato), salvo errore, ci sembrano rispettivamente di: [Luigi LE0NI], Mons. Turchi e il suo seoolo, 4-5; [Amato MASN0V0], Il pensiero di A.T., 6; [Vigenio S0NCINI], T. oratore, 7-8; [0. SALAV0LTI], Cenni biografici, 9; [Antonio S0RAGNA], Bibliografi,a, 10-11; ignoriamo invece chi possa essere l'autore de Lo spirito del T. in religione, 5; Educazione e sua base fondamentale, 8; e di alcune cose di minor conto. Sulle celebrazioni centenarie, cf. anche Eco di S. Francesco 32 (Napoli 1904) 170. 18 In un passato assai prossimo, pagine di polemica appassionata, sono state giudicate equivalenti a « un monumento»! Cf. V. S0NCINI, in Arch.Stor.Prov. Parm. 35(1935) 417. 19 Dobbiamo nondimeno lamentare la vandalica defalcazione delle lettere del Turchi dai carteggi borbonici dell'Archivio di Stato di Parma, operata da qual– che pavido studioso, evidentemente piu panegirista che storico, che ci ha costretti cosi a servirci talora di citazioni indirette delle lettere gia usate dal Benassi.
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