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INTRODUZIONE XXXVII Né maggiore puo considerarsi il contributo degli autori di storie generali della letteratura italiana e dell'eloquenza sacra, come Maury, Audisio, Zanotto, Santini, i quali si sono interessati del cappuccino sotto l'aspetto piu o meno letterario e dottrinale 15 • Preziosa e invece !'opera di Felice da Mareto, Biblioteca dei Frati Minori Cappuc·cini della Provincia Parmense (Modena 1951), sia per il catalogo quasi completo delle opere dell'oratore 16 , sia ancora per la ricchezza dei cenni bibliografici. Un'apporto positivo alla biografia del Turchi, per quanto ri– guarda il periodo piu discusso della sua vita, e stato dato anche dal Benassi nel suo Guglielmo Du Tillot: un ministro rif ormatore del secolo XVIII (Parma 1915-25), rivelando per la prima volta alcuni tratti tra i piu significativi della vita del cappuccino, mo– strando cosl che restavano ancora lati inesplorati, dalla conoscenza dei quali solamente si poteva arrivare alla piena ricostruzione della figura storica del celebre confidente del ministro riformatore. Inoltre, tanto presso il Benassi che presso i biografi, del periodo posteriore la caduta del Du Tillot (1771) fino al 1788, anno di elezione episcopale, non si avevano che notizie assai generiche. Piu abbondanti e'rano senza dubbio gli elementi per giudicare il periodo episcopale. Ma anche qui restavano tante questioni da affrontare o da approfondire, prima di arrivare a un giudizio concreto. E la risposta non poteva venire che dagli archivi. · Era naturale che !'epoca posteriore al 1788 dovesse apparirci gia in partenza meno irta di difficolta; ma non riservo per qu~ sto minori sorprese, come non risulto di minore interesse storico. L'opposizione tra il Turchi anteriore al 1788 e il Turchi poste– riore a tale data, ci ha imposto quella distribuzione di materia che a prima vista potrebbe sembrare dettata semplicemente da omaggio alla tradizione biografica: il Turchi come uomo e come ora– tore nel periodo anteriore all'episcopato, e il Turchi come vescovo la notizia [di un Turchi apostolo fanatico del giansenismo] non !'ha inventata l'au– tore di « Non praevalebunt », al quale parve dover essa rispondere al vero, dopo tante testimonianze. Egli sapeva che i1 Turchi fu buon vescovo, e lo chiamo gian– senista, non perché fautore delle teorie di Port-Jfoyal, ma (come s'intende tal titolo, quando si parla di personaggi italiani) perché di idee regaliste ed antipapa~ 1i ». [G.B. SIM0NI], Non pra,evalebunt, Padova 1984,, 29-80. 15 Al contrario, puo 'invece apparire rilevante l'apporto delle diverse raccolte di documenti inediti. Cosi si trovano lettere e documenti interessanti in Ferrari Moreni (Il cappuccino Turcki e la corte di Parma, Modena 1870), in Codignola (Carteg.gi di giansenisti liguri, 8 voll.), negli studi di Pietro Savio (Devozione di Mgr. Adeodato Turcki, e Clero francese ospite ne' conventi de' Cappuccini), oltre che in G. Tononi, A. Neri, G. Gasperoni ed altri nei Juoghi indicati nella bibliografia generale, Ma siamo lontani da] possedere presso questi autori un car~ teggio del Turchi ne] vero senso della parola; tutt'al piu si hanno frammenti di lettere o giudizi comunque non trascurabi!i, 16 Abbiamo scritto « quasi completo», perché lo stesso autore della precitata Biblioteca, attuale Direttore dello schedario bibliografico · presso l'Istituto storico dei cappuccini in Roma, ci ha mostrato numerose cartelle contenenti la descrizione di diverse edizioni sfuggite alle prime ricerche, e che attendono di essere inserite nel primo volume della futura biblioteca o catalogo generale degli scrittori cappuc• cini, insieme a quelle gia descritte nella Biblioteca... dell,a Provincia Parmense.
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