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190 IL PENSIERO RELIGIOSO b i 1is m o 39 • Conoscendo la mediocrita morale della stragrande maggioranza degli uomini, questi «casi s ti» erano favorevoli al predetto sistema, che sembrava aprire una vía piu facile alla salute delle anime 40 • In realta si correva il rischio di finire a un rfiassamento. generale della morale, al lassismo 41 , Gli sforzi di questi moralisti, confusi di solito troppo genericamente e univer– salmente coi moralisti della Compagnia, urtarono percio contro una violenta opposizione da parte dei giansenisti, che divennero ben presto nemici implacabili dei gesuiti 42 • Ora, e soprattutto contro questa «mor a 1e n u ova» , contro questa «vi a di me z z o», che correva tra l'osservanza e la ribellione al vangelo, che la predicazione del Turchi manda tuoni e fulmini 43 • Lotta che appare gia in una predica del 1762 44 , ma che va assumendo sempre nuove tonalita. Ecco, per esempio, come fa la sua comparsa in Amore d:i novitd ne' privati, predica composta nell'ottobre del 1766 e recitata forse la prima volta alla corte di Napoli l'anno appresso: « ... Da qualche tempo si e voluto introdurre nel Cristianesimo una morale affatto nuova, nella quale tante sono le dottrine, quante sono le opinioni, e tante sono le opinioni quanti sono i ·costumi. Si pensa piu a disputare, che a viver bene; si pensa a coltivar l'ingegno, ed a corrompere il cuore... Si vogliono teologi nuovi, teologi lassi e benigni, che sciolgan la legge collo specioso pretesto di mitigarla, La morale antica regolava egualmente e sovrani e sudditi, .e poveri e ricchi, e nobili e plebei... La nuova morale e divisa in tanti siste– mi, quanti sono gl'interessi de' teologi che dirigono, e le passioni de– gli uomini che son diretti... La morale nuova si accomoda a tutti. Dispensa i cortigiani dalla mortificazione e penitenza evangelica, i giudici dalla fatica, i ricchi dalla limosina, ed in mezzo ai legami terribili di un sacramento, permette quelle virtu alla moda, per cui una volta i cristiani si discacciavano dalla Chiesa. La morale nuova ha introdotto nel Cristianesimo, tal quale lo ritroviamo, lo stupendo prodigio di unire in un'anima stessa e pratiche e assolu- 39 Cf. T. DEMAN, Probabilis.me, in Dict. théol. cath. XIII, ce. 417-619. •° Cf. E. DUBLANCHY, Casuistique, in Dict. théol. cath. 11, ce. 1859-1877. 41 Cf. A. MOLIEN - E. AMANN, Laxisme, in Dict. théol. cath. IX, ce. 37-86. 42 Basta pensare alle Lettres provinciales (Paris 1656) di Pascal e al loro successo. Per l'Italia vedi JEMOLO, ll giansenismo in Italia, 97-127. 185-224; G. CAc– CIATORE, op. cit., 343-372; E. ROTA, Le origini del Risorgimento 11, 731-745. 43 Lo spunto e del r,esto comune a tutti i rigoristi del sec. XVIII. Vedi in particolare luoghi analoghi a quelli del Turchi in B. CIAFFONI, A'J)ologia in favore de' Sant~ Padri contra quelli, che nelle materie morali fanno di essi poca stima, Bas– sano 1696, 40. 66-67; D. CONCINA, Theologia christiana dogmatica-moralis (Roma 1749) IX, 248-255, e anche del medesimo autore Dell,a, storia del probabilismo e del rigorismo (Lucca 1748), passim. 44 « So· bene che ebbervi dei teologi... Secondo le lor dottrine basta un atto riflessivo su certe probabilita, perché si operi con prudenza anche contro la legge; ed una mancanza poi di attual riflessione basta per esimer dalla colpa nella vio– lazion della legge... ». Op. compl. XIX, 135: Necessita di riflettere prima di operare.
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