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188 IL PENSIERO RELIGIOSO salute l'uomo onesto e un bel nulla se non e cristiano » 31 ; e che per essere cristiani non e sufficiente « operar bene, osservar la legge, combattere e vincere; ma e ne– cessario di piu, far tutto coll'occhio a Dio, coll'intenzione a Gesu Cristo, colla sommessione di Gesu Cristo, coll'amore di Gesu Cri– sto » 32 • Cio che non puo farsi « senza una sovrannatural robustezza, che solamente puo infonderci e la grazia e lo spirito di Gesu Cristo » 33 • Ora: « La sola divina grazia e quella potente medicina dell'anima che puo e metterci e rimetterci costanti nel sentiero delle cristiane virtu: senza questa grazia i lumi tutti del nostro intelletto non sono che tenebre, gli sforzi della volanta sono inutili desideri, e la pru– denza dell'uomo non e altro che leggerezza ed orgoglio » 34 • Nell'oratoria del Turchi questi accenti tumultuosi, anziché esaurirsi in sé stessi sono pero in funzione di una lotta assai pi u vasta. E' lui stesso che ce lo insinua ripetutamente: « In un secolo in cui nel cuore di una gran parte de' miscre– denti pare non abbia luogo che la sola religion naturale; in un se– colo in cui il pregiarsi d'operar collo spirito del Vangelo, sembra fuor di stagione; in un secolo finalmente in cui tanto sentiamo estollersi la morale onesta, ed a questa solo ridursi tutte le opere buone dalle persone piu costumate e piu coite; egli e troppo facile che imbevuti ne andiamo di questa falsa opinione, bastare la sola morale onesta per esser giusto e salvarsi » 35 • E altrove: « In un secolo vano a leggero qual'e il nostro, in cui tutto vuole 31 « Esecranda bestemmia pronunziata gia da Pelagio ne! principio del quinto secolo, combattuta poi e conquisa da quello strenuo difenditor della grazia e delle vere virtu, il padre. S. Agostino. Io ben concedo avervi fra !'amor santo di Dio e !'amor vizioso di noi medesimi un qualche amore di mezzo; che profondamente io venero le irreformabili dottrine della cattolica Chiesa; ordinariamente pero, dice S. Agostino, tutte le nostre virtu se anímate non vengano dallo spirito del Vangelo o sono veri vizii e peccati, o sono umane e servili senza merito d'eterna gloria... Quest'e d'ordinario la morale onesta se non venga animata dallo spirito del Vangelo... II solo spirito del cristiano puo fare le vere virtudi, e separarle dai vizii... ». Op. compl. VI, 151-153: Onesta morale. 32 Op. compl. XVIII, 98-110: In che consista la vera vita cristiana. Benché non parli con la fredda voce del teologo, il Turchi sembra tuttavia credere necessario riferire tutte le azioni deliberate a Dio, almeno con una carita incoata, affinché siano meritorie. Cosl :· « Qual'e !'anima della virtu in un cristiano, ed il merito di una religiosa beneficenza? Ella e un'intenzione generalmente diretta, nobile e pura, che non ha altra· mira fuorché la gloria di Dio ed il sollievo dei miserabili. Quest'e, che toglie dal nostro cuore ogni speranza di mortal ricompensa, dell'umana lode il desio, e col solo Vangelo per guida, da! solo Dio ne aspetta l'approvazione ed il premio». Op. compl. IV, 139: Orazione funebre di don Filippo. 31i « Non vi stupite... che io ritorni sovente ad inculcarvi questa gran verita... 11 combattimento della vita cristiana e troppo forte e troppo violento per poter reggere ad esso senza lo spirito del Vangelo e la grazia in Gesu Cristo». Op. compl. XVIII, 106-107. 34 Op. compl. XIX, 14: Orazione. 35 Op. com.pl . VI, 151: Onesta morale.
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