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174 LE OPERE mansuetudine di politica ed e questo un gran tradimento, e po– trebbe trovarsi qualche volta alle corti; mansuetudine di carita ed e questa quella grande virtu, che forma il carattere del cristiano » 90 • Le prove sgorgano quasi sempre immediatamente dalla pro– posizione di esordio 91 • Cosi sulla Sincerita: « lo debbo farvi stamattina !'elogio della sincerita e penso di proporvela come la virtu favorita dell'uom cristiano, come il ca– rattere distintivo dell'uom civile. A innamorarvi di cosi bella virtu non credo di poter meglio riuscirne, che con trarne i motivi e dalla religione che abbiam professata, e dalla societa in cui viviamo: motivi che interessano egualmente e la nostra coscienza e le tem– porali nostre fortune » 92 • Il Turchi sa trarre pagini viventi d'apologia anche solo ri– cercando la voce della coscienza, che parla in ogni uomo: « A definire il vero galantuomo io non vo' ricorrere per ora ne agli oracoli delle divine scritture, ne all'autorita de' padri, ne alle massime dei fi.losofi. No, voglio che lo ricerchiamo in noi stessi, interrogando noi medesimi e quelle regole di morale onoratezza che abbiamo impresse nel cuore » 93 , Nonostante qualche venatura di rigorismo e di agostinismo, l'apologetica del nostro cappuccino sembra insegnare che la re– ligione cristiana con le sue virtu e le sue obbligazioni sopranna– turali, non domanda niente di piu che non domandino la natura e 90 Cf. Minute e schemi in APC; Op. compl. XIV, 62. 91 Sa sfruttare le circostanze offerte dalla natura dell'argomento per am– pliare il discorso in modo assai conforme al costume: cosi tratta, p.e., della pro– pagazione di una segreta maldicenza: « La maldicenza e leggerissima ne' suoi passi, niente arrischia con maggiore facilita, ne si pubblica con maggior piacere. La malignita la fa nascere, la malignita la fa crescere, e la insinua nella opinione de– gli altri. lo non nego gia che non si usino molte volte dai maldicenti piu riservati delle precauzioni, affinché la maldicenza stessa non si propaghi: ma tali pre– cauzioni o riescono ordinariamente del tutto vane, o ad altro non servono che a farla propagare con maggiore celerita. Si mormora all'orecchio, e si raccomanda il segreto; ma quanti sono nella societa capaci di custodire un segreto? Il nome di segreto non e a molti da sé solo una tentazione viohrnta per rivelarlo? V'ha degli uomini cosi fatti, che se si lasciano in liberta di parlare, non diran forse mai nulla; ma se ad essi si raccomanda il segreto, crederebbero di morire se l'osser– vassero, e non possono esser tranquilli finché non parlano... ecc. ecc. ». Op. compl.. VI, 31: Maldicenza III. Si osservi quant'e conforme al costume quest'ultimo tratto espresso in poche parole. 92 Op. compl. VI, 53. « Parlo a cristiani, parlo a cittadini », afferma trattan– do della Lettura dei libri cattivi. Op. compl. XVI, 130. 93 Op. compl. VIII, 61: Debbono i grandi conoscere i veri galantuominiJ per fidarsene. « Qui pero io vorrei che consultassimo seriamente il nostro intimo senso e la ragione e la religione che in noi vive ». Op. compl. XVIII, 128; Divertimenti. « A combattere un tal pregiudizio io non voglio servirmi, o signori, del peso della autorita. Voglio che unitamente ci presentiamo al tribunale della retta ragione e dell'intimo sentimento che abbiamo in noi... ». Op. compl. V, 75: Vero punto d'onore. Cf. anche Op. compl. VII, 6. In quale ordine si svolgano spesso le prove, puo essere mostrato da questo passo: « Non si puo comandare agli uomini che per fare ad essi del bene. La natura lo suggerisce, la ragione lo approva, la rivelazione lo conferma ». Op. compl. VIII, 39: Debbono i grandi conoscere se medesimi per es- 1wre umili.
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