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COMPOSIZIONE 171 Il problema esiste, ma non bisogna lasciarsi prendere da generica fretta e pensare di avere in mano la predica dell'orato– re cappuccino, solo conoscendone le fonti. In realta i brani rife– riti, da noi ricercati con studio e diligente pazienza sia pure sul– la scorta delle indicazioni bibliografiche dell'autore, le quali ap– paiono tempestate di annotazioni, «bello», « bellissimo », « bel~ lone », oppure « bei passi », « obiezioni », « superba cosa», e so– prattutto di infiniti capricciosi rimandi, non rispecchiano che pensieri e frammenti di una predica. Il Turchi non accetta mai uno schema, un assunto, e meno ancora un esordio da altri ora– tori. Anche il pensiero altrui viene, secando il suo modo di espri– mersi, « dipinto », « infiorato », « adornato », o « esagerato » dal– la sua penna 80 • Egli prende con larghezza cio che il puritani– smo inglese, il rigorismo giansenista, la ragione francese e l'elo– quenza classica hanno detto; ma le sue prediche non rivelano per questo una ispirazione letteraria astrattamente stilizzata. La let– teratura viene piegata e dominata per esprimere ed interpretare i bisogni reali del tempo. La stesura stessa di una predica e per il Turchi un'opera laboriosa, che esige grandi cure, libri, tem– po e meditazione. La ricerca della chiarezza e della brevita, della novita e della varieta, che costituiscono i pregi di un oratore, avviene attraverso molteplici consultazioni e studi 8 1, che costitui– scono una vera bibliografia, realmente premessa alla cornposi– zione della predica o compendiata in fondo 82 • La lettura e la rac– ,colta di quel materiale non e che il primo passo verso la stesura del discorso, di cui l'oratore fa normalmente tre o quattro, e ta– lora anche sette o otto rimpasti prima di arrivare, non diciamo al testo definitivo, ma ad uno schema risolutivo. Da tale lenta assimilazione ne deriva sempre un ordine, una proporzione, una unita nuova nella struttura della predica. 8 ° Cf. Minute e schemi, in APC, passim. 81 Cosi, p.e., nella predica: Scienza necessaria ai grandi, appaiono studiati e ,consultati ripetutamente: Casini, Duguet, Barberini, Berruyer, Floriot, Abbadie, Nicole, Massillon, de Bonnaire, Deleyre, Gerberon, Perazzo; in Onore mal inteso: Varennes, Rousseau (Pensées), Bossuet, Bourdaloue, Disc .. Acl!ad. Franc., Massillon, Abbadie, Toussaint, de Bonnaire, Deleyre, Floriot, ecc.; e ancora in Filosofia: Ab– badie, Burnet, Addison, Pascal, Bourdaloue, Massillon, Formey, Bossuet, Nicole, Til- 1otson, Valsecchi, F!oriot, Deleyre, Disc. Acüad. Franc., Le vrai philosophe, ecc. Cf. Minute e schemi, in APC. 82 Ecco la primissima b i b 1 i o gr afia di una delle schede piu semplici e .ancora di facile decifrazione: -« Vera Grandezza: - 10 In che consista; 20 Qua! uso debba farsene. Recan[ati]: t.1: Pred. 9: et 19. Duguet 77: a: tutto. 74: a: 2-3. Bélisaire 54 ad 56, 63, ·66, 74 ad 83. Rollin, Stor. ant. t. 3, p.I, pag. 158 etc. Grandezza nel confessare e correggete i propri falli. Bossuet, Serm. t.3 et tutti index: Rois, Royauté, Princes, Grandeur, Grands. .Spect[ator], t.3, pag. 37: 38 et 61: 62: 63. Massil[lon], Pet. Car., Uso della vera Grandezza p.115 ad 112. Carattere della vera Grandezza in G. copiati ne' Grandi p.123: Serm. tutto. •Casin[i], t.2, Pred. 69: tutta. Discours de L' Académ. Franc. t.3, p.73, tutto. Vide». Cf. Minute e schemi in APC.
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