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LE FONTI 165 guet, del Bonnaire, dei discorsi accademici di Francia, della Nouvelle école du monde, e alcuni altri autori. Assai limitato appare, invece, l'impiego del Croiset, del Saint-Jure, del Se– gaud, dell'Hubert, de la Roche, del Senault 65 • Un po' piu co– stante e la frequenza del Boileau, oratore di Luigi XIV, non elo– quente, ma al dire del D'Alembert, pieno di brio e di vivacita, 66 • Dell'oratoria inglese, a parte il contributo assai modesto of– ferto dal Sherlock e da Edmund Gibson 67 , l'autore piu noto e fon– damentale e il Tillotson, il migliore oratore dell'Inghilterra, co– nosciuto dal Turchi attraverso la traduzione del Barbeyrac. Per– cio, in definitiva, Casini, Bossuet, Massillon, Bourdaloue e Til– lotson restano le fonti e i modelli di oratoria piu autoritari e importanti, studiati e conosciuti dal Turchi in ogni loro intima tendenza. Da questi classici del pulpito egli, infatti, prese ed ap– prese molto. Non sara percio fuori proposito se ci intratteniamo un po' piu lungamente su di essi. L'influsso del Casini e sensibile particolarmente nella gran– dezza, nella forza di certe verita prese a trattare, nel modo fran– co e libero di riprendere. Ma le divergenze sono pure altrettanto profonde. Nel Turchi non troviamo tutto quel profluvio di dot– trina sacra, quel possesso della Scrittura e dei Padri, quella viva ed energica eloquenza che rendono cosi vigorose e possenti le prediche del confratello cappuccinoª 8 • E anche quando prende da luí letteralmente o quasi, l'oratore parmigiano sa fare profon– damente suo cio che assimila, traducendolo con linguaggio piu. adatto ai suoi tempi, con maggiore drammaticita oratoria e con– cretezza di osservazione narrativa, conferendo ai pensieri il sa– pore di novita e di originalita indiscussa. Ecco per esempio, come il Turchi utilizza un episodio trat– to dal Casini, non senza pero risalire direttamente alla narra– ~done scritturale: 65 J.B. SAINT-JURE, De la connaissance et de l'amour du Fils de Dieu, Paris 1643, 3 vol!.; G. DE SEGAUD, Sermons et Panégyriques, Paris 1750-51, 6 vol!.; R.P. HUBERT, Sermons pour la Careme..., Paris 1725, 6 vol!.; per il Senault e il de la Roche. non ci e stato possibile stabilire !'opera usata. 66 CH. BorLEAU, Pensées choisies sur dijférent sujet de morale, Paris 1707. 67 Del Gibson usa qualcuna delle note Pastoral Letters; del Sherlock conosce invece il De la mort et du jugement derniere, Amsterdam 1756. 68 Vedi invece il giudizio riformabile dell'Audisio, che considerm,do il Casini e il Turchi come i due estremi « di quella eta in cui fiorl la italiana eloquenza », dice ampolloso e delirante il primo, soverchiamente filosofante il secando, benché non privo di dignita evange!ica. Cf. Lezioni di s. eloquenza II, 575-576. Gesualdo da Bronte :l'acendo confronto tra Turchi-Casini-Massillon arriva invece a queste con– clusioni: Casini: tutto grandezza, candare di stile, tutta forza e veemenza nella moralita, tutta Scrittura e Padri nelle prove. Massillon: tutta grazia e diletto nella forma, tutto dolcezza e indulgenza nella morale, tutto umano ragionamento nelle prove. Turchi: semplice, naturale, lucii:lo, vasto ne! dire; libero e franco ne! riprendere; moderato in morale; filosofo político e teologo nell'argomentare. Cf. Cenno critico sulle opere oratorie di Monsignor Turchi, XVI-XVII.

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