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164 LE OPERE Regol,a del costume contro le false massime dell,a morale morul,ana (Napoli 1734) del Gerberon; piu frequente e la consultazione del Tillemont, Fleury, Rollin, specie nei panegirici, ma sempre usa– ti indistintamente insieme al Baronio e ai Bollandisti. Notevole soprattutto e l'uso dell'Abbadie, Traité de la verité de l,a religion chrétienne (L'Aia 1750, 3 voll.) 60 • E' chiaro, tuttavia, che l'oratore poteva ricavare maggior– mente del buono per !'oratoria da autori come il Duguet, il piu nobile dei giansenisti della seconda generazione, e il Nicole che simpatizza asceticamente con Port-Royal, che non dagli illumini– sti. Moralisti profondi e luminosi, nei quali si puo veramente ammirare la. scienza, l'amore della religione e tutta la poesia dei libri sacri, questi autori hanno, nondimeno piu dottrina che bel– lezza letteraria ed eloquenza. Il loro influsso stilistico sul Turchi e, percio, minimo, mentre la loro assimilazione nella elaborazione dell'oratore cappuccino sembra piu profonda. Nell'arte del pulpito il Turchi ebbe, infatti, ben altri mae– stri: i classici, cioe, dell'eloquenza italiana, francese e inglese, i quali, come abbiamo gia accennato, costituiscono la terza catego– ria delle sue fonti. Degli oratori sacri italiani il piu usato e il cappuccino Fran– cesco Casini d'Arezzo, insieme ai confratelli Bonaventura Bar– berini da Ferrara e Bonaventura Massari da Recanati, con le loro Prediche al Palazzo Apostolicoª 1 , maneggiate dal Turchi con eguale frequenza e insistenza. Raramente s'incontra il Segneri, che pure non e ignorato 62 • Di altri, come il Valsecchi, il Paciuc– chelli, il Calino, !'Olivaªª la consultazione e frequente, ma non ordinaria. lmportanza maggiore hanno, tuttavia, gli oratori sacri ·fran– cesi, le opere dei quali del resto correvano per le mani di tut– ti: Bossuet, Massillon, Bourdaloue 64 • Il loro uso e paragonabi– le solo a quella del Casini, del Tillotson, del Formey, del · Du- 00 Significativo e ancora !'uso, sebbene non frequente, della Theologia christia– nae dog,matico-moralis (Roma-Venezia 1749-1755, 12 voll.) del Concina e della Theo– logia mentis et cordis (Venezia 1727, 2 voll.) del Contenson, ambedue noti rigo– risti. - Comunque le fonti gianseniste sono consultate particolarmente per le pre– diche: Solitario al7a corte (Floriot e Nicole); Santita del giuramento (Mésenguy, Duguet, Floriot); Peccato del cristiano, Giudizi temerari, Delatori, Falsa coscienza, Calunnia, Religione domestica (Nicole, Duguet, Floriot, Mésenguy..,.) e in molte altre. 61 Le edizioni usate dal Turchi sono rispettivamente per il Casini quella di Milano 1718, 3 voll.; per il Barberini, quella di Venezia 1752; per il Massari, Venezia 1693, 2 voll. 62 Pochissime volte, pero, e quasi sempre il Cristiano istruito, mai ff Quaresi– male. 63 A. VALSECCHI, Dei fondamenti del7a religione e dei fonti dell'empieta, Pa– dova 1763, 3 voll.; A. PACIUCCHELLI, Lezioni morali, Venezia 1658; C. CALINO, Le– zioni sacre e 'korali, Bologna 1711-15, 6 vol!.; G.P. OLIVA, Prediche dette nel Pa7azzo Apostolico, Venezia 1682, 3 voll. 64 Benché spesso gli autori abbiano voluto fare raffronti tra il Turchi e F!échier e Fénelon, questi tuttavia non compaiono tra le fonti del cappuccino;
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