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LE FONTI 161 l' Académie Fran<;aise 51 ; La regle des devoirs que la nature inspi– re a tous les hommes ( París 1758, 4 voll.) del de Bonnaire; La -nouvelle école du monde (Lille 1764, 2 voll.) di un anonimo. A questi autentici illuministi razionalisti si devono aggiun– gere gli illuministi cristiani o apologisti illuminati, come il pro– testante J.S. Formey, con il suo Le philosophe chrétién (Lyon 1755, 7 voll.); l'anglicano Warburton con le Diss,ertations sur l'union de la religion, de la morale et de la politique (tirées de Warburton par M. Silhouette, 1742, 2 voll.); la Défense de la réligion tant naturelle que révélée contre les infideles et les incré– dules, raccolta dal Burnet (junior) e qualche discorso di F. Ar– novan o di Le Franc de Pompignan 52 • Per una certa affinita morale, non logica, a questi ultimi cristiani illuminati aggiungiamo una categoría di scrittori mora- 1isti classici, che non potrebbero trovare altrove una collocazione piu opportuna: Addison, ·Montaigne, La Bruyere, La Roche– foucauld, Pascal, Cureau de la Chambre, Saavedra, Boccalini 53 • La consultazione e l'utilizzazione delle fonti numerate in questa prima categoria 5 4, e piu o meno egualmente frequente 55 • E' naturale, quindi, anche se non eccessivamente abbondanti, tro– vare nelle prediche del Turchi utilizzazioni quasi letterali di que– ste fonti. Cos'i, per esempio, viene tradotto un pensiero del La Bruyere 5 ª nella predica sugli Spiriti forti 57 • 51 Vengono usati con frequenza i primi 5 voll., sotto l'abbreviazione Disc. .Accad.Franc. 52 Come La religion vengée de l'incrédulité p,ar l'incrédulité mé,me (París 1772, ·2 vol!.) del de Pompignan; i Discours apologetiques de la religion chrétienne au sujet de plusieurs assertions du Contrat social et contre le Paradoxe des faux po– .litique du siecle (París 1773) dell'Arnovan. 53 CUREAU DE LA CHAMBRE, L'art de connaitre les hommes (París 1659); Les earacteres des passions (París 1640); F. SAAVEDRA, Idea di un p,rincipe politico cri– .stiano, Venezia 1648; T. BoccALINI, La bilancia politica d~ tutte le ope,re, Castel– lana 1687, 3 vol!. 54 A questa potrebbero associarsi altri autori usati pure con una certa frequenza; eome Seneca (De i'l'a, De beneficiis...); Plutarco (De garullitate, De curiositate, De tranquillitate animi...); Orazio, dai quali emana quella «hum a ni tas» borghese che si accontenta dell' « a urea medio c rita». Cf. Op. compl. XVII, 37-39, Tranquil/ita vera. In particolare il Turchi attese allo studio e alla lettura di Ora– ,zio, « la cui compagnia non puo mai recare fastidio» (al Cerati: Parma, 5 ott. 1767: ,Colorno, Coll. Lombardi), benché confessi che, « nei malí estremi che non ammetton riparo vi vuol ben altro che recitare a memoria alcuni versi di Orazio. Hanno que– :sti il gran pregio di racchiudere in poche parole delle belle morali sentenze. Orazio mi piace, Orazio mi diverte, ma non mi consola che Gesu Cristo» (citato da N. 'TOMMASE0, in Letture Italiane, Milano 1854, 315). 55 Cosl, p.e., in Buon uso delle ricchezze, Passione di farsi ricco, Curiosita, vi ,sono diversi spunti presi dal Varennes, Toussaint, La Bruyere, ecc. In altre come: lnvidia, Vera grandezza, Religione sul trono di/esa del popolo, Religione nel popo/o ,difesa del trono... appare consultato largamente il Marmontel. II Toussaint, in par– ticolare, e tenuto presente nella stesura dei discorsi sulla Giustízia nei grandi, Ap– parenze di male, Custodia del se.greta, Punto d'onore mal inteso (in quest'ultimo insieme al Varennes e ai Pensées di Rousseau). E casi via. Cf. Minute e schemi, in APC. 58 Les caracteres de Theophraste I, Amsterdam 1720, 475-476. 57 Op. compl. VII, 22. 11. • Adeodato Turchi

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